“Friday night, London. Do you wanna come in?”

Il viaggio che ci propone Richard Russell, CEO della XL Recordings, è un venerdì sera insieme a Londra. Una serata trascorsa dietro le palpebre di Russell, tra oscurità, alcol, luci stroboscopiche, amore, paura, dolore.
Una lunga nottata tra mostri e divinità in quel melting pot di persone e influenze che è una città come Londra, ma a volte ci troviamo forse a New York City? Chi può dirlo.
Il fumo sale denso, la musica ci avvolge e sospinge, le parole a volte ci confondono, a volte ci feriscono, a volte ci illuminano.

“Everything Is Recorded” è il progetto artistico collaborativo di Richard Russell, “Friday Forever” segue l’ottimo risultato dell’omonimo album del 2018 che ha ricevuto una nomination per un Mercury Music Prize,

Proprio come per il primo album, la quasi totalità dei brani di “Friday Forever” è stata registrata presso il Copper House Studio di Russell a Londra dove su un vero e proprio set tutti i collaboratori-attori-autori in gioco hanno prestato la propria creatività al fine di raccontare con un disco organico una storia che inizia alle 21.46 di un venerdì sera e finisce alle 11.59 del giorno dopo.

Il progetto è denso, coeso e si distende nel tempo dosando sapientemente vibes danzerecce, spunti riflessivi e davvero moltissime variazioni ritmiche e sonore sorprendenti e stimolanti.

In “Friday Forever” emergono continuamente dei suoni che in una frazione di secondo riescono a sorprenderti, poi fanno anche di più, lavorano sotto pelle rivelandosi infine essenziali.

L’intro e la prima traccia sono un opening dalle sonorità interessanti e, fortunatamente direi, di difficile collocazione categorica. Il progetto in generale rigetta ogni possibile etichettatura stereotipata.
“10:51PM/THE NIGHT” sfoggia un ritmo notturno in costante evoluzione. Il carattere del suono è tribale, ma anche elettronico, ma anche rock. L’atmosfera mi ricorda quella evocata da “2AM Wakeup Call” di Tweaker. L’emergente Berwyn Dubois insieme alla rocker psichedelica Maria Somerville racconta di una serata che sta iniziando. E’ presto, ci troviamo ancora nella sfera delle infinite possibilità, tutto può ancora succedere. La base della traccia è un sample del brano di Smog “Hollow Out Cakes”, tributo al grande Bill Callahan.

Si prosegue con due tracce belle movimentate: in “12:12AM/PATIENTS (FUCKING UP A FRIDAY) e “1:32AM/ WALK ALONE” si balla. RNB, la serata è iniziata.

“02:56AM/I DONT WANT THIS FEELING TO STOP” è un po’ reggae. Strepitoso il flow di Flohio, validissima rappresentante femminile del rap Uk.

“03:15AM/CAVIAR” è l’ultimo singolo rilasciato da Russell. Che dire, è il BRANO del disco. Ghostface Killah from Wu-Tang Clan baby! Ritorna la sonorità delle prime due tracce che personalmente ho apprezzato parecchio, una powerhouse industrial vicina in una certa maniera alle atmosfere dei Nine Inch Nails.

Proseguendo l’ascolto ci imbattiamo in “04:21AM/THAT SKY”, una traccia caratterizzata da una ritmica ancora tribale con sonorità soft anni ’90, il clima rimane disteso e introspettivo.

La seguente “05:10AM/DREAM I NEVER HAD” ha invece un tocco anni ’80. Voci angeliche sintetizzate si rincorrono su bassi cadenzati e synth espansivi.

La mattutina “09:35AM/PRETENDING NOTHINGS WRONG” ha un andamento disteso che facilita uno story telling che si apre con accenti quasi gospel. Il brano ritorna su sé stesso diverse volte caricandosi sempre di più fino a… darsi per spacciato. “Are you still alive?” “No.”

In “10:02AM/BURNT TOAST” troviamo considerazioni riflessive sulla solitudine e sulla futilità di tutto quello che facciamo.

Con “11:55AM/THIS WORLD” è quasi l’ora della nanna.

Il progetto di Russell si chiude con “11:59AM/CIRCLES”, un outro contenente una poesia di Penny Rimbaud che serve proprio a congedarsi. Le parole del poeta anarchico galleggiano sulla linea dei bassi circondate dalle note pastello emesse da un violino.

Lo zibaldone è servito, “Friday Forever” è uscito il 3 aprile su XL Recordings (ovviamente) ed è stata la prima gemma musicale della primavera 2020.