Dopo il convincete esordio con “Monelli”, Gabriele Troisi torna a liquefare la scena con “Nonsense”, secondo singolo che – a dispetto del titolo fuorviante – sembra ridare una direzione e un senso di originalità ben preciso a questo weekend di nuove proposte, attraverso la pubblicazione di un brano liquido, ma dalla ben precisa densità di idee e contenuto.
“Nonsense” si insinua, scivola e si accartoccia prima di implodere nel ritornello sulla grinta di una chitarra che urla tutta l’eversione radicata nella scrittura di Troisi attraverso scelte timbriche fresche, cavalcando originalmente i richiami a Tale Impala e new soul d’oltreoceano, senza perdere interesse ed attenzione verso la stesura di un testo robusto di incastri, e di immagini azzeccate.
Troisi si fa così incrocio di strade differenti, figlio di ascolti eterogenei che rendono il giovane cantautore artista musicalmente consapevole nell’era del dilettantismo professionalizzato; dentro “Nonsense” c’è carattere, intenzione e idee chiare, rafforzate da un equilibrio esteticamente pregevole tra forma e contenuto: il discorso musicale segue le sterzate e le impennate improvvise di un testo funambolico, ad alimentare l’attesa verso nuove conferme che si spera possano presto sfociare in un album all’altezza delle aspettative dei più esigenti, senza perdere per questo appetibilità di mercato.
Il ragazzo ha i numeri e in “Nonsense” dimostra di saper contare, e molto bene; e come il miglior Troisi, torna a far sorridere soddisfatta l’ascoltatore.