“Jagged Little Pill” è il terzo album di Alanis Morissette ed è quello che la trasformerà in una star a livello planetario, determinando il vero inizio della sua carriera: i suoi due primi lavori erano stati distribuiti solo in Canada con un discreto successo, ma erano musicalmente molto diversi dal sound che poi la renderà famosa.
Il suo trasferimento da Toronto a New York e l’inizio della sua collaborazione con Glen Ballard, produttore e coautore dell’album, riuscirà a creare un lavoro destinato a fare il botto, pieno di potenziali singoli dall’inizio alla fine.
In realtà il successo non fu immediato, l’album impiegherà tre mesi per raggiungere la vetta della classifica americana, solo dopo che il singolo ” You Oughta Know ” iniziò a trovare sempre più spazio nelle radio americane e il video entrò in rotazione su MTV.
L’album, musicalmente, si presentava con un sound ‘pop rock’, con una costruzione dei brani abbastanza classica, nei quali però Glen Ballard riuscì abilmente a combinare elementi di novità e percorsi ancora non totalmente assimilati dal grande pubblico.
Altro elemento incisivo dell’album saranno i testi, la giovanissima Alanis Morissette con liriche appuntite e dirette smonta la figura maschile pezzo dopo pezzo, con una certe dose di cinismo sfodera una versione moderna di femminismo dove qualcosa cambia e qualcosa resta uguale.
Questo aspetto dell’album causerà all’epoca anche qualche critica da parte di chi vedeva il lavoro come un’abile costruzione studiata a tavolino, volta a catturare l’attenzione del pubblico anche tramite i testi, critiche che assolutamente lasciano il tempo che trovano: l’album era (ed è) un gran bel lavoro, abilmente confezionato certo, ma all’epoca i testi, nel cd addirittura tradotti, li trovai interessanti e valore aggiunto di tutto il lavoro.
Il brano di apertura “All I Really Want” è un inizio decisamente affascinante, sia musicalmente, con un’ottima chitarra funky e una brillante armonica, che, appunto, per il testo, che traccia in maniera chirurgica una relazione ormai impantanata e destinata a finire. L’insoddisfazione personale non riesce a trovare vie di fuga, “…E ora ho solo bisogno di un rapporto intellettuale Un’anima per scavare una fossa ancora più profonda….“, una fine già scritta che forse ha radici che vanno più giù.
Il brano seguente è “You Oughta Know”, con un’ottimo basso di Flea e chitarra di Dave Navarro dei Red Hot Chili Peppers. Sarà giustamente un successo mondiale in cui Alanis sfogherà tutto il suo rancore verso l’uomo che l’ha lasciata: un testo duro, incisivo e convincente che in fondo racconta una storia che ancora oggi colpisce nel segno, “… E’ una versione più vecchia di me? è perversa come me? Te lo prenderebbe in bocca in un teatro? Ti parla in modo eloquente? E sarebbe disposta a darti un figlio? Sono sicura che potrebbe essere un’ottima madre…“.
Con “Perfect” si abbassa il ritmo, una ballata che lentamente si riempie e nel quale troviamo un bel testo sulle pressioni che un genitore fa al proprio figlio per superare le proprie frustrazioni, un brano musicalmente dolce ma dai contenuti amari. Il successivo “Hand In My Pocket”, costruito e arrangiato magistralmente tra chitarra e basso e batteria, ha invece un testo giocato sui contrasti molto efficace, nel quale si tratteggiano le insicurezze e le contraddizioni tipiche delle personalità nei passaggi importanti della vita: “… Ma alla fine sono convinta che ancora nessuno ha ancora capito come stanno le cose Ho una mano in tasca E con l’altra suono il piano…“.
“Right Through You” inizia con una chitarra acustica, alla quale si uniscono gli altri strumenti. E’ il brano che amo meno di questo album, seguito da “Forgiven” gran bel pezzo con batteria in evidenza e un testo che esplora l’educazione religiosa e le conseguenze della perdita della credulità incondizionata. La canzone, ben scritta dimostra come Alanis sappia mettere su carta e interpretare con intensità storie credibili “... Sai come siamo noi ragazze cattoliche Ci rifacciamo con un pò di ritardo di tutto il tempo perduto..“.
Se “You Learn” ha le caratteristiche della grande canzone pop rock da classifica, la successiva “Head Over Feet” è un brano dove finalmente sembra l’amore a vincere, Morissette abbandona, almeno per questo testo, la durezza e il risentimento delle liriche precedenti, e si regala anche il suo momento di assolo con l’armonica.
Mentre ci avviciniamo alla fine dell’album dobbiamo sicuramente ricordare tra i brani “Ironic”, che all’epoca fu un notevole successo, accompagnato da un video che ebbe una rotazione importante e apprezzata su MTV, “Not the Doctor” e “Wake Up”che mantengono alto il livello fino alla fine.
A distanza di tanti anni “Jagged Little Pill” resta un ascolto piacevole, un insieme di brani ben riusciti, arrangiati magnificamente, interpretati da Alanis Morissette con intensità emotiva e con una vocalità particolare ed espressiva che, ancora oggi, risulta unica.
Artista Alanis Morissette
Pubblicazione 13 giugno 1995
Durata 57:33
Tracce 12
Genere Rock alternativo
Etichetta Maverick Records, Reprise Records
Produttore Glen Ballard
Track List
1. All I Really Want
2. You Oughta Know
3. Perfect
4. Hand In My Pocket
5. Right Through You
6. Forgiven
7. You Learn
8. Head Over Feet
9. Mary Jane
10. Ironic
11. Not The Doctor
12. Wake Up