Buono l’esordio di chiamamifaro, oggi al debutto con “Pasta Rossa” e già in pole position tra i nomi dei principali contenitori di Spotify dedicati alla scena indipendente.
Il primo passo del duo sul percorso periglioso del mercato discografico sembra già essere ben indirizzato verso la ricerca di un’identità artistica ben precisa; in “Pasta Rossa”, emergono già i tratti distintivi di un progetto che sembra avere ottimo margine di crescita, visto anche l’incoraggiante dato anagrafico del duo (circa quarant’anni in due: non male!).
La voce di Angelica ha tutte le carte in regola per giocarsi un posto tra le belle ugole del nuovo pop femminile, pur nelle venature acerbe di un’interpretazione da dirigere verso la giusta intenzione: il timbro è buono, e certo il tempo e l’esperienza porteranno la ragazza nella direzione di un’elasticità vocale che saprà sciogliere ogni riserva.
Dietro la direzione artistica si nasconde (in piena vista) la mano di Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, e l’impalcatura che ne deriva ha le fattezze della corazzata studiata sapientemente per infrangere il muro delle playlist, entrando di forza sui rotocalchi italiani; se questa sembra essere la forza del progetto – unitamente alla verve e alla potenzialità del duo – è anche vero che la scrittura musicale e testuale del brano rischia di sedersi troppo sui paradigmi già proposti dalla premiata ditta PTN, ricordandone modi, sonorità e testi, e rischiando così di diventare limite per la potenzialità del progetto.
Insomma, “Pasta Rossa” risulta primo vagito interessante perchè nasconde nei suoi nei i margini di crescita di chiamamifaro, nell’attesa di conferme che sappiano far assaggiare al pubblico qualcosa di ancor più convincente, e più indentitario.