18 Luglio 1995, viene pubblicato l’ultimo album in studio di una delle più grandi band rock’n’roll della storia, “ ¡Adios Amigos!“, un disco che è intriso di malinconia, di consapevolezza, di tensioni umane, di rapporti ormai incrinati, nonchè delle differenti visioni politiche e sociali esistenti tra Joey e Johnny, ma anche delle peculiarità sonore che hanno consentito ai fratelli Ramone, nonostante le annose divergenze e i contrasti, di diventare delle vere e proprie leggende e restare per sempre scolpiti nella memoria collettiva dell’umanità .
Umorismo; velocità ; melodie accattivanti e sfrontate; jeans sdruciti; giubbotti di pelle; Converse consumate; chitarre al ginocchio; un miscuglio nevrotico di surf-rock, punk e garage; un’essenzialità intrisa di pop e rock’n’roll che, sin dall’inizio, diventa il punto focale di riferimento per tanti ragazzi che decidono di fondare la propria band; il rendersi conto di essere parte di una antica e viscerale tradizione rock iniziata negli anni Cinquanta; la rivendicazione a riappropriarsi dei propri spazi vitali, delle proprie città e soprattutto del proprio tempo, il presente, senza doversi rifugiare, per forza di cose, in un nostalgico e lucente passato o in un incerto ed ombroso futuro; i Ramones sono stati tutto questo e molto di più.
Quest’ultimo album colpisce sopratutto per la voce di Joey, sincera, profonda, amara e coinvolgente, capace di scavare nelle zone più torbide della nostra intimità , di risvegliare energie che pensavamo estinte, di creare connessioni tra la cruda realtà che ci circonda e quei mondi incantati e fantastici nei quali, spesso, decidiamo di chiuderci, restando lì a parlare col vento, con le nuvole o con gli arcobaleni. “I dont’ want…“, “io non voglio”, non è uno scontato e banale rifiuto a crescere e prendersi le proprie responsabilità , ma è l’affermazione decisa della propria strada, la volontà di essere sempre e comunque sè stessi; il netto e convinto rifiuto di tutte le regole, gli obblighi e le imposizioni di una società dominata dalla finzione, dall’ipocrisia e dal perbenismo; l’invito a godere a pieno del proprio tempo, senza remore, senza paura del bianco dei capelli o dello scorrere degli anni, senza farsi imprigionare in ruoli predefiniti, in vestiti eleganti, in maschere asfissianti, nelle mode e nelle tendenze del momento, nella loro precarietà , nella loro relatività . Ogni singolo giorno può essere duro, può essere spietato, può metterci con le spalle al muro, dinanzi ad un addio inatteso e sofferto, ma ciascun momento può e deve essere affrontato con tutta l’energia, la vitalità , il sentimento di cui siamo capaci e trasformarsi, di conseguenza, in un’occasione, in una testimonianza, in una splendida lezione di vita, perciò non c’è e non ci sarà mai, nel mondo supersonico dei Ramones, spazio per la tristezza: ciò che conta davvero, la nostra essenza, resterà per sempre dentro di noi, nella nostra musica, nelle nostre parole… Gabba gabba hey, gabba gabba hey!
Pubblicazione: 18 luglio 1995
Durata: 33:51
Dischi: 1
Tracce: 13
Genere: Punk Rock
Etichetta: Radioactive Records
Produttore: Daniel Rey, Gary Kurfirst
Registrazione: gennaio-febbraio 1995
1.I Don’t Want to Grow Up ““ 2:43
2.Makin’ Monsters For My Friends ““ 2:33
3.It’s not for Me to Know ““ 2:50
4.The Crusher ““ 2:24
5.Life’s a Gas ““ 3:35
6.Take the Pain Away ““ 2:40
7.I Love You ““ 2:21
8.Cretin Family ““ 2:08
9.Have a Nice Day ““ 1:41
10.Scattergun ““ 2:30
11.Got Alot to Say ““ 1:42
12.She Talks to Rainbows ““ 3:13
13.Born to Die in Berlin ““ 3:31