I FUR ci fanno perdere la trebisonda e ci mandano metodicamente in brodo di giuggiole, con la loro indole rètro che, ovviamente, si manifesta in ogni brano di William Murray e compagnia.
Registrato in autonomia durante il lock-down (ed il tema dell’isolamento è il fil rouge di tutto il lavoro), questo EP ci consegna una band in forma, coesa ed ispirata nonostante il momento e le distanze.
Sciorinano il loro pop guitar driven, col calibro di cuore e mente con il metodicamente puntato a qualcosa come mezzo secolo indietro, con gusto ed eleganza, e quell’animo beat e bubblegum ormai tratto distintivo della band di Brighton.
Un plauso lo strappano di certo la fresca “Waiting on You (Coming Back Home)” con la sua punta di malinconia e “Existential Crisis in G Major” ed il suo gustoso coro che strizza l’occhio al doo-wop, mentre “You” non avrebbe sfigurato in un ballo della scuola anni ’60 quando i ritmi e le luci si abbassano lascivi.
E’ bello sapere che in giro ci sono ancora band come i FUR.
Credit Foto: Julia Nala