Attiviamo il radar e scandagliamo in profondità un universo musicale sommerso. Ogni settimana vi racconteremo una band o un artista “‘nascosto’ che secondo noi merita il vostro ascolto. Noi mettiamo gli strumenti, voi orecchie e voglia di scoperta, che l’esplorazione abbia inizio (e mai una fine)”…
Oggi i nostri riflettori si accendono sugli Easy Life. Partiamo dall’inizio: Murray Matravers, nel 2017 a Leicester, fonda con Sam una band a cui in seguito si uniranno Oliver, Lewis e Jordan, amici accomunati da una grande passione per la musica. Potremmo identificarli in un genere misto tra hip-hop e indie pop, con sfumature jazz e R&B. Non è un caso che tra le influenze del creatore del progetto, Murray, ci siano artisti come Dr Dre, Miles Davis e Tupac.
Il loro percorso inizia a novembre 2017 con il singolo “Pockets”, che esprime da subito l’immagine che questi ragazzi vogliono dare di sè, con un’evidente estetica retrò.
La musica degli Easy Life è multiforme, in continua evoluzione ma allo stesso tempo non si prende troppo sul serio: i loro mixtape hanno beat semplici ma molto catchy, molti brani sono poi stati scritti in un giorno solo. Spesso, inoltre, come hanno ammesso gli stessi membri, la band rilascia nuovi brani poco tempo dopo aver finito di registrarli, senza darsi il tempo di criticarli e modificarli in continuazione.
Anche se nati solo tre anni fa hanno già portato alla luce diversi progetti interessanti, come il primo mixtape “Creature Habits”, pubblicato nel 2018. Già da pezzi come “Ice Cream” e “Lust”, è innegabile la capacità di questi ragazzi di attirare subito l’attenzione dell’ascoltatore, anche grazie all’utilizzo di strumenti come il sassofono.
Tra 2018 e 2019 si dedicano poi alla creazione di diversi singoli, quali “Frank” e la sua b-side “OJPL”, “Nightmares”, “Temporary Love Part 1” e la sua b-side “Temporary Love Part 2”. Tornano però anche con un secondo mixtape, “Spaceships”. Ormai nel Regno Unito sono sempre più amati ““ tant’è che il loro tour inglese diventa velocemente sold out ““ e anche il successo negli Stati Uniti non tarda ad arrivare.
Non è un caso che per i cinque ragazzi di Leicester arrivi il tanto ambito festival di Glastonbury, insieme al Governors Ball Music Festival di New York: un traguardo di cui sicuramente pochi, dopo soli tre anni di carriera, potrebbero vantarsi. Arrivano nel frattempo nuovi singoli, di cui una collaborazione con la giovanissima ma altrettanto talentuosa Arlo Parks, in “Sangria”.
Particolarmente significativa è inoltre “Earth”, brano che parli di come sulla Terra non ci si senta più a casa. Il motivo? Basta vedere il video musicale del brano, girato in un impianto di riciclaggio in Marocco: plastica ovunque, cielo e stomaco compreso (se lo vedrete, capirete il perchè di quest’ultimo). Insomma, un’occhiata a un mondo che potrebbe sembrare lontano ad alcuni, ma che in realtà è più vicino di quanto si possa pensare.
Il 2020 avrà portato innumerevoli disgrazie, ma tra queste sicuramente non sono presenti i nuovi progetti degli Easy Life: tra la pubblicazione di due demo in “see you later maybe never” e il terzo mixtape-EP “Junk Food”.
Di quest’ultimo è impossibile non mettere in evidenza “Nice Guys” e la sopracitata “Sangria” con Arlo Parks, insieme a “Earth”. L’evoluzione da “Creature Habits” c’è e si fa sentire, ma la loro identità non è da meno: questi cinque ragazzi ormai si stanno facendo conoscere in tutto il mondo, e hanno delle ottime premesse per continuare a far sì che sia così.
Noi rimaniamo in attesa di loro nuovi lavori, nonchè di un futuro tour in Italia, nel frattempo godiamoci l’ultima doppietta racchiusa sotto il nome di “who gives a f**k?”.