Andy Bell e Vince Clarke non si fermano: diciottesimo album degli Erasure, nel quale ripropongono il loro synth pop, riconoscibile al primo ascolto .
L’album esce a distanza di due anni da “World Be Gone “; Andy Bell e Vince Clarke si erano dedicati ad altri progetti ma tornano più carichi che mai, e ci mostrano un duo sempre in forma, capace di creare quell’ elettro pop che da sempre è il loro marchio di fabbrica. Una piacevole iniezione di energia elettrica, che fa venire voglia di muoversi e che farà felici i loro numerosi fan, un album che verrà sicuramente ballato nei numerosi club dove il loro sound, moderno ma allo stesso tempo nostalgico, va sempre forte.
In effetti il titolo dell’album direi che è proprio azzeccato, perchè il sentore trasmesso dai loro pezzi ricorda l’effetto di un neon su una parete di mattoni, cattura lo sguardo e provoca un senso amaro di nostalgia, una sensazione piacevolmente perversa che attira, ma allo stesso tempo disturba. L’uso da parte di Vince Clarke di sintetizzatori analogici non fa che accentuare questo effetto anni 80, che, parliamoci chiaro, non ha mai abbandonato gli Erasure.
Non aspettativi quindi novità o rivoluzioni, gli Erasure mettono in piazza se stessi e il loro sound distintivo, apparecchiano con il loro mestiere, vi versano un vino che già conoscete, ma lo fanno con la solita maestria, contraddistinta dalla capacità tecnica e creativa di Vince Clarke e l’abilità vocale di Andy Bell. Il dèjà vu deriva dal fatto che fanno tutto bene, con pezzi che anni fa avrebbero scalato le classifiche e, per quanto ci sia una continua sensazione di già sentito, l’album è piacevole da ascoltare, spensierato al punto giusto, sicuramente ben realizzato, con idee e non noioso, cosa notevole visto i tanti lavori pubblicati.
Anche quando si sceglie di abbassare i ritmi come in “Tower of Love”, “New Orizons” e la bella “Kid You’re Not Alone”, i nostri due amici riescono a fare centro, con la voce di Andy Bell che fa la sua parte in modo magnifico, mentre nei momenti più disco esce fuori l’abilità di Vince Clarke di elaborare percorsi sempre interessanti che, ripetiamo, dopo tanti anni ormai conosciamo bene.
Tra i pezzi che ho maggiormente apprezzato c’è sicuramente “Careful What I Try to Do”, meritevole di essere un singolo, cosi come “Fallen Ange “e i brani per i quali sono stati realizzati i video “Hey Now (Think I Got a Feeling)” e “Nerves of Steel”.
Il pezzo migliore resta comunque “Shot A Satellite” che certifica come, tra mestiere e ispirazione, i nostri due artisti ci sanno ancora fare.
La band finisce con il regalarci un attimo di spensieratezza in questo momento così difficile a livello globale e ci riesce dannatamente bene, basta chiudere gli occhi per ritrovarsi in un vecchio disco club con una birra e una sigaretta in mano.
Insomma, non aspettatevi dal disco null’altro che gli Erasure: questi fortunatamente sono e saranno per sempre Andy Bell e Vince Clarke, quindi poche storie mettete “The Neon” sul piatto e che inizi la festa.
Photo: Jens Jäpel / CC BY