Secco, duro, spietato, a tratti anche efferato, “The Devil All The Time” mette in scena la provincia americana più retriva e losca in un arco temporale che va dal secondo dopoguerra mondiale alla guerra in Vietnam. Tratto da un libro di Donald Ray Pollock, che della versione originale del film è anche la voce narrante dall’accento dell’Ohio deliziosamente stretto, il film percorre due generazioni di altrettante famiglie disgraziate, che fanno i conti con un habitat cruento e privo di sbocchi come il Far West.
I personaggi di questa storia (quasi) senza possibilità di scampo o redenzione, serial killer, infidi predicatori, poliziotti corrotti, sono straordinari come ciascuna delle loro interpretazioni. Si sta chiacchierando molto di quella di Robert Pattinson, ormai lontano dall’essere considerato la star per young adult movie che fu, ma non sono da meno ad esempio Tom Holland, Bill Skarsgard e il mio preferito Jason Clark. Tra le donne svetta invece Mia Wasikowska.
Con una messinscena solida, pochi fronzoli e nessun vezzo arty, il regista televisivo (tra le altre cose ha firmato uno degli episodi più belli di ‘The Punisher’) Antonio Campos fa il suo ingresso sul grande schermo in punta di piedi, ma lasciando un segno deciso oltre che alte aspettative per il suo futuro.