Dopo tre anni dal loro debutto full-length, “The Acchin Book”, i Pine Barons sono ritornati con un nuovo LP, realizzato dalla Grind Select, graziosa indie label statunitense con sedi a New York e in California.
La band nativa del New Jersey, ma ora di stanza a Philadelphia lo ha registrato nelle Appalachian Mountains, mentre il frontman Keith Abrams, oltre ad aver scritto le dieci canzoni che lo compongono, si è anche occupato della produzione e del mixing.
Il singolo “Colette” è sicuramente uno dei brani di punta di questo sophomore: il suo pop tra synth, chitarre e melodie vincenti poteva tranquillamente fare la sua bella figura in uno dei primi album dei Killers (i vocals di Abrams, tra l’altro, ricordano in più frangenti la voce di Brandon Flowers). La sua potenza poppy è davvero degna di nota.
La successiva “Clique Bait” ha invece toni più dreamy con piacevoli e delicate linee di synth accompagnate dalla voce passionale di Keith; il ritmo rallenta decisamente nella riflessiva “Sputter”, ma non mancano le atmosfere sognanti e una mentalità pop che ci sa conquistare fin dal primo ascolto.
Inizio morbido poi in “Reaper” con gli arpeggi delicati e il falsetto di Abrams iniziali che aprono la strada per i riff più potenti che seguono di lì a poco nel travolgente ritornello.
Un disco dalle tinte pop che strizza più di una volta l’occhio alla formazione di Brandon Flowers, questo “Mirage On The Meadow”, pur non creando rivoluzioni, riesce a disegnare melodie gradevoli e a farci emozionare in più di un’occasione.
Photo Credit: Georgia Smith