I Magick Mountain possono essere definiti un supergruppo? Forse sì, ma non ci interessano molto questo tipo di etichette, preferiamo giudicare la sostanza della musica messa in campo dai protagonisti e in questo caso a Tom Hudson (Pulled Apart By Horses), Lins Wilson (Grammatics, Mother Vulpine) e Scott Matthews (Sky Larkin, Menace Beach) sicuramente l’esperienza e la qualità non mancano.
Residenti a Leeds e amici da parecchi anni, i tre, come ci hanno confidato nella nostra recente intervista, hanno fondato questo nuovo progetto nel 2016, ma solo ora arriva il loro album d’esordio, probabilmente anche a causa dei numerosi impegni con le loro altre band: realizzato senza l’aiuto di una label, questo debutto full-length è stato prodotto dagli stessi Magick Mountain insieme a Margo Broom e James Kenosha.
Sin dal primo ascolto possiamo notare influenze rock anni ’70 e ““ facendo paragoni più moderni ““ si notano quelle di artisti quali Ty Segall, Osees e King Gizzard And The Lizard Wizard.
Si parte e il nostro viaggio si tuffa immediatamente nel mondo del garage-rock: riff potenti e fuzzy che arrivano dritti in faccia, piacevoli cori e melodie azzeccate sono il biglietto da visita che porta la opening-track “Bart Cobain”, ovviamente tutto a ritmi incredibilmente elevati ed eccitanti (come succederà in quasi tutti i 41 minuti del disco).
“Stranger Danger”, pur energica e piena di fuzz, ci trasporta su pesanti territori psichedelici, mentre la corta “The Shitty Beatles”, con intense linee di basso e chitarre adrenaliniche ci conquista con il suo ritornello incontenibile e divertente.
Dobbiamo poi citare “Dream Chaser”, che sembra essere il momento di pausa in mezzo alla tempesta: gentile e tranquilla, ci presenta un volto “moderato” della band di Leeds con l’uso della chitarra acustica.
Il disco si chiude con la lunga “The Creeper” e una nuova dose di heavy psych-garage melodico e fuzzy: ci sorprende, però, la sua interessante conclusione strumentale che vede l’inaspettato uso di archi.
Tirando le somme “Weird Feelings” non sarà forse il disco più innovativo del 2020, ma è sicuramente ben costruito da tre musicisti di qualità e il risultato è assai godibile: quaranta intensi minuti che vale la pena passare insieme al gruppo di Leeds.
Photo Credit: Magick Mountain