Nato a Tulsa, Oklahoma e cresciuto a Parigi, JW Francis si è però formato a NYC, dove tuttora vive, lavora come assistente per un premio Nobel, fa la guida turistica ufficiale della città  e organizza “cene con delitto” con la sua sua Murder Mistery.

Interamente scritto dallo stesso Francis, questo suo esordio sulla lunga distanza è stato registrato, prodotto e mixato da Sahil Ansari e poi masterizzato da Philip Shaw Bova.

Già  session musician, lo statunitense ha iniziato da poco la sua avventura in cui il suo suono lo-fi si fa abbondantemente influenzare dalla musica della città  in cui vive.

Il suo atteggiamento soft si nota sin da subito con “Is That The One” che ci conquista con le sue deliziose melodie bedroom-pop e quel suo velo di malinconia: a noi tornano subito in mente quegli Strokes ancora genuini e “ingenui” (perdonateci il termine) di “Is This It”.

Tra synth e chitarre Francis costruisce ottime sensazioni melodiche anche in “Good Time”, che non nasconde la sua nostalgia, che ci porta a fare un gradito passo indietro di qualche decennio.

“I Told You”, invece, sembra essere uscita dalla penna di Mac DeMarco con quel suo andamento mai forzato e quelle sue influenze indie-pop un po’ svogliate, ma assolutamente efficaci, gradevoli e intriganti.

Interessante anche il lo-fi di “New York” con quelle sue atmosfere sognanti e quei suoi numerosi cambi di ritmo, mentre i toni chiaro-scuri di “Loving Nobody” sembrano riflettere in qualche modo la leggera malinconia della Grande Mela.

“We Share A Similar Joy” è un lavoro ben costruito da JW Francis che ““ pur non inventando nulla di nuovo ““ crea un disco dai buoni sapori indie-pop, in cui dimostra di aver ben assimilato quello che gli hanno insegnato i grandi che lo hanno preceduto sulla scena di NYC.