Dopo venticinque anni da “Weaponry Listens To Love”, l’unico album dei suoi Huggy Bear, lo scorso anno Chris Rowley, da allora sempre inattivo, è tornato con una nuova band, gli Adulkt Life, formata insieme a John Arthur Webb (chitarra) e Kevin Hendrick (basso) dei Male Bonding e Sonny Barrett (batteria): è stato proprio l’incontro in un negozio della Rough Trade a Londra tra il chitarrista e Rowley a convincere il cinquantacinquenne a ritornare sui palchi e ora, dopo una manciata di singoli rilasciati negli ultimi mesi, è arrivato anche il loro primo album.
Piuttosto corto (solo 25 minuti), “Book Of Curses” è comunque intenso, potente e duro e non perde tempo ad arrivare al punto: è un sax rumoroso a introdurre l’iniziale “County Pride”, ma -poco dopo – l’entrata di basso e chitarra ci porta su territori post-punk aggressivi con la cupa voce di Rowley che attacca immediatamente.
“Room Contest” poi ha elementi grunge che richiamano proprio i primi Male Bonding e la loro sporca cattiveria, mentre la vorticosa “Stevie K” è pura violenza punk hardcore che arriva distruttiva e spazza via tutto quello che trova per strada, come dimostrano anche gli inarrestabili vocals dello stesso Chris.
“Whistle Country”, guidato da riff melodiosi di chitarra, è invece l’unico brano del disco che abbia una certa apertura verso panorami sonori più puliti, ma non per questo meno adrenalinici.
Fiero, veloce e pieno di energia, “Book Of Curses” è un disco post-punk incazzato e pieno di tensione che non ha paura di mostrare la sua faccia scura.
Photo Credit: Steve Gullick