Della brava Katy J Pearson avevamo fatto conoscenza in occasione di due dei suoi brani, “Take Back the Radio” e “Fix Me Up“, ed adesso è arrivato il momento del suo esordio in full lenght con il suo album d’esordio “Return”.
Tra sentimenti come la sensazione d’abbandono, la solitudine, la fragilità , la vulnerabilità delle relazioni personali, ma anche le piccole gioie e l’amore, anche semplicemente per la vita stessa, la 24 enne (dal 2017 di stanza a Bristol) riesce a trasmetterci tutto quello che meglio gli riesce in musica e parole. Con una voce, quella della Pearson, che sa essere intensa e deliziosa allo stesso tempo. E con un ottimo sposalizio a livello sonico tra funzionalità ed aspetto decorativo: se infatti il canovaccio è indie-pop, spesso scolastico e sicuramente accessibile, Katy è brava a bagnarlo di gustosi influssi folk, country, bluegrass, dove una chitarra, sia questa elettrica o acustica, non manca mai.
Con due valori aggiunti: una sicurezza del calibro di Ali Chant (PJ Harvey, Mark Ronson, Perfume Genius) in cabina di produzione e la mitica Heavenly Recordings come etichetta, che lascia alla giovane irlandese il modo di esprimersi in maniera più libera e genuina possibile.
Il risultato sono queste 10 tracce, ognuna con una propria storia, nessuna delle quali ci lascia indifferente per struttura, gusto e melodia, tra le quali meritano una particolare nota di merito “Tonight”, la docile e protettiva “Return” che dà il nome al disco, e la già richiamata “Take Back the Radio”, ottima per allargare il ventaglio sonico e che annovera le collaborazioni di Davey Newington dei Boy Azooga e Laurie Nankivell degli Squid.
Un album che è una piccola chicca, per un’artista della quale siamo sicuri, e saremo felici, di tornare ancora a parlare nel prossimo futuro.