Sono meritati i complimenti che facciamo alla genovese Charlie Risso che in questi giorni arriva al traguardo del secondo album. “Tornado” è il titolo ma se vi aspettate qualcosa che vi spazzi via dalla sedia dovrete cambiare subito registro. Il disco ha una vera e propria anima pacifica che conquista e avvolge i nostri sensi.
Se la scuola folk americana/dream-pop ha radici solide nella fanciulla, tanto che tra i suoi vari ascolti sicuramente non saranno mancate le magie dei Mazzy Star, sorprende però anche qualche piacevole impennata ritmica e sonica che guarda all’indie guitar-rock degli anni ’90. Sicuramente l’andamento avvolgente e morbido è quello che meglio si addice alla fanciulla e si sposa alla perfezione con una voce tanto suggestiva quanto evocativa, quasi magica. “Dark” è un mantra pastorale dal cuore bucolico e, come suggerisce il titolo stesso, oscuro e la stessa “Lord Of Misrule” ci dimostra che anche con pochi elementi sonori la Risso sa benissimo dove andare a parare. “It Makes Me Wonder” sembra suggerire le cose più grintose dei Cranberries, ma la perla arriva subito dopo, con la spartana malinconia sognante di “Nothing At All”: anche nella costruzione melodica e nella gestione e sovrapposizione delle voci Charlie non sbaglia. Delizioso il finale con “We’re Even” capace di tenerci in sospeso, come se dovessimo restare in attesa di altre magie, trattendendo il fiato.
Un disco dall’aria fragile e sognante, ma in realtà solido e sincero, basato su quei piccoli particolari che fanno la differenza. Non un sound urbano o metropolitano, bensì qualcosa che ci porta fuori, in uno spazio più ampio, su una scogliera in riva al mare, ad esempio, o in un bosco solitario. Se penso a tutti i complimenti per un disco mediocre, posticcio e furbissimo come quello folk di Taylor Swift viene davvero da mangiarsi le mani per il fatto che la nostra Charlie Risso non possa godere di tutta quella visibilità , con un disco ben più vero e realmente empatico.
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