Sono mesi di tristezza e solitudine. La pandemia ha bloccato il mondo intero, costringendoci a mantenere le distanze di sicurezza dagli altri esseri umani. Le restrizioni non ci hanno stravolto solo il lavoro e la vita sociale, ma anche il tempo libero. Ognuno sta riempiendo queste interminabili giornate di angoscia e incertezza come meglio può: maratone di serie TV su Netflix, lezioni di fitness online e tonnellate di pane fatto in casa.
Con grande saggezza Billie Joe Armstrong, il frontman dei Green Day, ha deciso di tenersi occupato registrando una raccolta di cover intitolata “No Fun Mondays”. I quattordici brani qui inclusi, già diffusi su YouTube in periodi sparsi tra aprile e novembre, rappresentano una boccata d’ossigeno per tutti gli amanti di un certo tipo di sonorità power pop.
Ascoltare questo disco è un po’ come fare un viaggio indietro nel tempo e tornare all’inizio degli anni ’80, quando le classifiche statunitensi erano dominate da Cheap Trick, The Knack e The Romantics. Un’epoca in cui bastavano una chitarra elettrica e un ritornello orecchiabile per avere uno stratosferico successo radiofonico. Alla luce di un 2020 a dir poco complesso, la semplicità di un’era tanto lontana ci appare ormai come un pallido ricordo.
Armstrong, che qui ritroviamo in un’inedita versione polistrumentista, decide di recuperarla per regalare a sè stesso e a noi un po’ di leggerezza e serenità : un lampo di luce colorata nel buio. Pur non essendo nulla di trascendentale, “No Fun Mondays” riesce a farsi amare per quello che è: un appassionatissimo omaggio alle proprie radici, registrato con poco impegno ma tanto cuore.
Dopo un mare di prove più o meno incolori, sembra essere tornata a pulsare con forza quella vena power pop che nel 1997 fece le fortune dei Green Day di “Nimrod”. Le melodie di matrice “’60s, l’energia del rock più essenziale e, di tanto in tanto, l’aggressività del pop punk sono gli ingredienti che rendono tanto gustose tracce come “I Think We’re Alone Now” (Tommy James And The Shondells), “War Stories” (The Starjets) e “Gimme Some Truth” (John Lennon).
Commovente il tributo al genio compositivo di Adam Schlesinger, vittima del COVID 19: la sua “That Thing You Do!”, dalla colonna sonora di “Music Graffiti”, è forse il momento clou dell’album. Le cover di “Manic Monday” (The Bangles) e “Kids In America” (Kim Wilde) incuriosiscono e poco altro; molto più interessante è invece l’inverosimile rifacimento di “Amico”, una vecchia canzone di Don Backy che Billie Joe Armstrong ha avuto il coraggio di interpretare in un italiano quanto mai stentato. Per quanto riguarda le lingue straniere c’è ancora da studiare. Il resto va bene così com’è: nonostante il titolo ingannevole, con “No Fun Mondays” ci si diverte dal primo all’ultimo minuto.