Ci sono band che segnano un’epoca.
E ci sono epoche che lasciano dei segni, vestigia illuminanti e dispacci imperfetti, con qualche istruzione per il futuro.
“Come Find Yourself” – che compie oggi 25 anni – è uno di quei segni.
Gioiellino dei newyokesi Fun Lovin’ Criminals, avremmo scommesso sarebbe invecchiato peggio e invece no. Suona ancora benone, sissignori.

Una spregiudicata miscela di rap, urban-soul, classic-rock e punk, condita con una discreta dose di attitudine al cazzeggio, che ha funzionato bene ““ ironicamente – soprattutto in terra d’Albione, agganciandosi forse al nascente Big-beat e sfruttando la popolarità  acquisita in Europa da Tarantino.
I non più giovanissimi ricorderanno brani come “Scooby Snacks” ““ con il noto e controverso omaggio a “Pulp Fiction” ““ e “The Fun Lovin’ Criminals”, perfetti anthem festaioli, divenuti popolari anche grazie ai numerosi passaggi su MTV dei relativi videoclip.

Ma qui si a oltre le hit, fidatevi.

“Come Find Yourself” è un piccolo jukebox che regala spunti e sosprese e getto continuo.
Basti pensare all’impensabile rilettura di “We Have All the Time in The World” di Armstrong, al riff hard-rock che prorompe in “Passive / Aggressive”, a quello blues-rock (rubato ai Cream) che inaugura “Crime and Punishment”, alle raffinatezze funky-soul di “The Grave and The Constant”, al passo languido à  la Chris Isaak della conclusiva “Methadonia”.
Con il capobanda Huey Morgan a tenere saldo il timone, alternando con nonchalance spoken, rap e melodia, per raccontarci, oltre alla sana voglia di godersi la traversata, storie di strada che sembrano arrivare dritte dritte dai film di Spike Lee.

Forse la risposta goliardica e disimpegnata all’era delle faide sanguinarie tra rapper, forse un’operazione discografica ben riuscita, forse semplicemente la band giusta al momento giusto, guidata da un front-man dotato e smaliziato.
Probabilmente tutte queste cose insieme.

Huey Morgan e soci non saranno in grado di replicare il piccolo miracolo di “Come Find Yourself”, ma il nostro consiglio è di non lascarvi scappare l’opportunità  di riscoprire un’opera brillante che a suo modo contribuì ad avvicinare mondi lontani.

E certo, a smuovere un sacco di culi.

Pubblicazione: 20 febbraio 1996
Genere: Hip hop, alternative, rock blues, soul, funk, jazz, rap,
Lunghezza: 49:58
Label: Silver Spotlight, EMI, Chrysalis
Produttore: Fun Lovin’ Criminals

Tracklist:
1. The Fun Lovin’ Criminal
2. Passive/Aggressive
3. The Grave and the Constant
4. Scooby Snacks
5. Smoke ‘Em
6. Bombin’ the L
7. I Can’t Get with That
8. King of New York
9. We Have All the Time in the World (John Barry, Hal David)
10. Bear Hug
11. Come Find Yourself
12. Crime and Punishment
13. Methadonia
14. Can’t Get with That (Schmoove Version)
15. Coney Island Girl (bonus track)