Oggi, Graham Coxon – il chitarrista occhialuto dei Blur – spegne 52 candeline.
Come potremmo mai non fare un omaggio ad uno tra i più originali chitarristi che la Gran Bretagna abbia mai sfornato?
10. All Over Me
2004, da “Happiness in Magazines”
I know why you make me so scared, you’re all I can see
You speak and my hearing is impaired, you’re all over me
Hai presente quel momento crepuscolare della giornata, sull’autobus di ritorno a casa, in cui rimani solo con i tuoi pensieri? Beh”….
9. Standing On My Own Again
2006, da “Love Travels At Illegal Speeds”
Future’s looking black and it’s a sight to see
Just a thousand grey waves crashing over me
Si ritorna quindicenni con un guitar-pop, in pieno stile Buzzcocks, che aizza veemenza e dopamina da tutti i fori.
L’inno degli introversi.
8. Freakin’ Out
2004, da “Happiness in Magazines”
I’m going out of my mind
TV’s got me going blind
And I’m really freakin’ out
Non era abbastanza fuori di testa? Magari, la chitarra scarabocchiante di questo brano riuscirà a saziare gli orecchi più affamati di frenesia.
Più power-pop, che Brit-pop.
7. Waiting
1998, da “The Sky Is Too High”
Waiting for my friend
And I don’t want no one to know
Stiamo parlando di una composizione, vergognosamente, semplice: Graham butta giù quattro frasi e le canta pizzicando le stesse due corde.
Sì, tutto qui.
Eppure, riesce ad incutere una certa suggestione: la tonalità minore e gli intervalli di vuoto conferiscono un alone di tetra desolazione al pezzo.
Prendete appunti di questa lezione di minimalismo.
6. Walkin’ All Day
2018, da “The End Of The F***ing World (Original Songs and Score)”
Walkin’ all day with my feet on fire, tryin’ to get closer to you
Walkin’ all day with my feet on fire, that’s what I’ve gotta do
Tryin’ to get closer to you
Per una serie tv che parla di due ragazzi strambi che scappano, dalla noia della loro quotidianità , per vagabondare – finendo per scoprirsi a vicenda e avvicinandosi sempre più ““ null’altro poteva figurare più azzeccato di un country nostalgico e, per di più, deliziato dal cantare ruzzolante del nostro carissimo.
5. Livin’
2006, da “Love Travels at Illegal Speeds”
I could take you home
Make sure you’re not alone
When your dreams of hope are gone
Immaginate Coxon ritirare il distorsore nel cassetto per, poi, strizzare l’occhio all’acustica che poggia sull’angolo della sua camera.
Strimpellandola in totale disinvoltura – prima che se ne accorga – farà venire fuori una canzoncina di squisita semplicità ; che parla ““ senza pretese d’alta filosofia – di quella cosuccia che un po’ tutti facciamo: vivere.
4. There’s Something In The Way That You Cry
2018, da “The End Of The F***ing World (Original Songs and Score)”
There’s something in the way that you cry
That makes me realise
That the sun’s no longer shining
It’s the middle of the night
Chitarre affrante rimbombano, malinconicamente, nel cuore della notte.
Parole struggenti suscitate dal veder lo scorrere delle lacrime sul viso della persona che, più di chiunque altro, sentiamo al nostro fianco.
Insomma, la mancata b-side di “No Distance Left To Run”.
3. Look Into The Light
2009, da “The Spinning Top”
Look into the light
Fills you completely
Look into the light
Reflects you so sweetly
Lo spirito acustico, del nostro chitarrista introverso, sale a galla con un prelibato fingerpicking che illuminerà l’ascoltatore di una beatitudine mattutina; degna delle migliori scampagnate boschive, aggiungerei.
Ma, per caso, anche voi ci sentite un po’ di Nick Drake?
2. Falling
2017, da “Falling”
Oh are you really you
Or is it only me?
And the Earth’s a distant point among the stars
How will we ever find just where we are
Luke Daniel, un amico di Graham, si tolse la vita a causa della depressione. Luke non era un musicista di fama, ma si cimentava nel comporre canzoni (e non era niente male). Tra le sue creazioni vi è “Falling”, che Graham Coxon deciderà di ultimare, registrare e pubblicare a sostegno della CALM (Campaign Against Living Miserably); un’associazione di prevenzione di suicidi.
Il testo è composto dalle parole di qualcuno che sta sollecitando sè stesso a smettere di trattenere le sofferenze; piuttosto, iniziare ad affrontarle.
Anche dinanzi ad un futuro incerto e nebuloso, bisogna provarci. In tal modo, magari, si riuscirà a galoppare sino alla luce di speranza che scorge laggiù.
Caldi tocchi acustici vibreranno nell’oblio per, poi, implodere in una supernova d’intesa emozione.
Una canzone salvatrice, se si vuole.
Provate a trattenere le lacrime.
1. Bittersweet Bundle Of Misery
2004, da “Happiness In Magazines”
I’m feeling
Sure that I have come to the end of your tether
And there’s no such thing as happily ever
“Do you feel like a chain store? Practically floo-“
Ehi, aspetta. Mi stai davvero dicendo che questa non è “Coffee & Tv”!?!?
L’ex chitarrista dei Blur plagia sè stesso e lo fa, mirabilmente, con una squisita ballad imbrattata dal caratteristico andazzo coxoniano.
Indovinate un po’? Neanche l’assolo dal sound grezzo mancherà all’appuntamento.
Più Coxon di così si crepa!