“All You Need Is Now” è un album dalla storia convulsa. Registrato senza il sostegno di una casa discografica, i Duran Duran lo pubblicarono inizialmente come esclusiva digitale nel dicembre 2010, in una versione ridotta da nove tracce. Per il formato fisico toccò aspettare la bellezza di tre mesi, quando la Tape Modern in Europa e la S-Curve Records in America iniziarono a distribuirlo nei negozi. L’attesa fu però ampiamente ripagata con l’aggiunta di tre brani e due intermezzi nuovi di zecca (“A Diamond In The Mind”, “Other People’s Lives”, “Mediterranea”, “Too Bad You’re So Beautiful” e “Return To Now”).

Una proposta estremamente ricca per un lavoro che all’epoca fu accolto da molti con urla di giubilo e toni da trionfo, perchè ispirato e convincente come i classiconi realizzati dalla band britannica negli anni ’80. Una prestigiosa webzine internazionale come PopMatters arrivò addirittura a definirlo il miglior album dei Duran Duran dai tempi di “Rio”. Esagerazione o realtà ? Ai posteri l’ardua sentenza. Noi non possiamo far altro che riconoscere le qualità  di un disco che, a distanza di un decennio pieno dalla sua uscita, continua a modo suo a rappresentare una piacevolissima sorpresa. E non perchè fu una rivoluzione dal punto di vista stilistico; semmai tutto il contrario.

Con “All You Need Is Now” gli ormai cinquantenni Simon Le Bon, Nick Rhodes, John Taylor e Roger Taylor (il terzo Taylor, Andy, aveva già  rifatto le valigie nel 2006) impararono una lezione preziosa: per tornare grandi non avevano bisogno di affidarsi al presente, ma di riscoprire il proprio glorioso passato. Ed è quello che fecero, con il fondamentale supporto di un produttore specializzato nel restauro di pezzi d’antiquariato: il già  lanciatissimo Mark Ronson, patito di sonorità  vintage ma soprattutto appassionatissimo della musica dei Duran Duran.

Il suo è un lavoro di amore, rispetto e dedizione alla causa: il lifting artistico funzionò con risultati ben oltre le più rosee aspettative. Per un brevissimo istante, questi quattro maturi signori di Birmingham tornarono a essere i ragazzi selvaggi del synth-pop. Ma forse in questo caso sarebbe meglio parlare di dance rock, perchè le pagine migliori di “All You Need Is Now” sono quelle in cui è l’energia a farla da padrona. A lasciare letteralmente senza fiato sono proprio i brani più tirati: “Safe (In The Heat Of The Moment)”, “Girl Panic!”, “Too Bad You’re So Beautiful”, “Runaway Runaway” e la pazzesca title track, con quel riff sintetico che sembrerà  una bestemmia ma sa di industrial, sono potentissimi ballabili impreziositi dalle melodie ariose di Simon Le Bon e Nick Rhodes e dai giri di basso come al solito micidiali di un John Taylor a cui qualcuno, prima o poi, dovrà  dedicare un monumento.

E non è che le canzoni a impronta elettronica siano da buttare via: le atmosfere sci-fi di “Blame The Machines”, “Being Followed”, della raffinatissima “The Man Who Stole A Leopard” e della classicheggiante “Before The Rain” godono di un fascino antico e romantico, capace di dare enorme spessore anche a quello che, in fin dei conti, è solo pop commerciale per nostalgici. A fare la differenza sono il cuore e l’anima dei Duran Duran, che con “All You Need Is Now” riuscirono a confezionare un omaggio sentito e credibile alla propria carriera senza peccare di presunzione o sentimentalismo. A esclusione forse di “Leave A Light On”, una ballatona languida che mi ha sempre fatto pensare a una scopiazzatura malriuscita di “Save A Prayer”.

Data di pubblicazione: 21 marzo 2011
Tracce: 14
Lunghezza: 56:50
Etichetta: Tape Modern
Produttori: Mark Ronson, Duran Duran

Tracklist:
1. All You Need Is Now
2. Blame The Machines
3. Being Followed
4. Leave A Light On
5. Safe (In The Heat Of The Moment)
6. Girl Panic!
7. A Diamond In The Mind
8. The Man Who Stole A Leopard
9. Other People’s Lives
10. Mediterranea
11. Too Bad You’re So Beautiful
12. Runaway Runaway
13. Return To Now
14. Before The Rain