In un recente articolo apparso su Pitchfork ci sarebbero altre sette donne che accusano Mark Kozelek, già leader e cantante dei Red House Painters e titolare unico del progetto Sun Kil Moon, di abusi sessuali.
Le nuove testimonianze, relative a contatti fisici indesiderati, nudità e atti di masturbazione avvenuti in circa 20 anni (in pratica l’arco temporale coprirebbe l’intera carriera musicale di Kozelek dai Red House Painters all’esperienza Sun Kil Moon) si aggiungono alle confessioni già raccolte lo scorso agosto.
Le vittime, secondo quanto dichiarato, sarebbero state approcciate dall’artista quasi sempre la sera di un suo live. Dall’incontro nel backstage si passava all’invito, con buone intenzioni, in albergo e alle successive pressanti e pesanti avance.
Molto accurato in questa occasione il lavoro di Pitchfork che ha intervistato anche amici stretti delle accusatrici e analizzato la corrispondenza, mail e sms, tra Kozelek e le vittime.
Il cantautore da parte sua non indietreggia rispetto alla posizione già assunta l’anno scorso giudicando anche questa volta come diffamatorie ed assolutamente infondate le accuse:
Sembra esserci uno sforzo da parte di coloro che hanno un piano per far circolare nuovamente gli stessi tipi di false accuse e allusioni che erano oggetto della mia precedente dichiarazione dell’agosto 2020. Continuo a negare categoricamente di essere stato coinvolto in incidenti inappropriati e falsamente descritti dai media. Intendo difendermi energicamente da queste accuse non veritiere e di perseguire legalmente ulteriori diffusioni o pubblicazioni di dichiarazioni false e diffamatorie, al fine di difendere i miei diritti
Credit Foto: Gabriel Shepard