Stefanelli, Stefanelli, Stefanelli. C’è uno Stefanelli diverso in ogni singola traccia del suo nuovo EP, da poco disponibile all’ascolto su tutte le piattaforme digitali. No, le tracce di “No Coffee” non sono solo tre, che dite; sono io che, quando penso al cantautore napoletano, penso a qualcosa di uno e trino, pensiero che si fa verbo e verbo che si fa corpo nel simulacro luminoso di un artista completo, complesso, compiuto.
Non sono casuali, qui, gli aggettivi utilizzati: Stefanelli, nella sua vita, di esperienze artistiche (e biografiche, perchè, al giorno d’oggi, dicono non esista più alcun confine tra arte e vita) ne ha vissute diverse e disparate, corroboranti alla completezza espressiva di un linguaggio che si è nutrito, continuando a farlo, di dischi, di quadri, di teatro, di letteratura, di Kafka Sulla Spiaggia, di premi importanti, di Blindur e di Napoli (che di per sè rappresenta un sunto esaustivo di tutto quello che nella vita puoi ambire ad esperienziare, forse spingendosi persino oltre tale limite); per questo, per me, Stefanelli è completo, sì, ma nella forma di un completamento interessato al suo processo di perpetuo svolgersi piuttosto che alla perfetta realizzazione di un risultato – anzi.
L’imprevisto, ciò che sfugge alle leggi del buonsenso e dei manuali, sembra essere in Stefanelli l’oggetto privilegiato di una ricerca che fonde l’estetica all’etica; basti pensare ai brani di “No Coffee“, dove la realtà entra a piedi uniti nello spazio della creazione restituendo all’ascoltatore un’inedita sensazione di verità , di presenza nell’assenza: il suono di un clic, il vociare sommesso di uno studio distante anni e kilometri da te che schiacci play, il rimbrottare spazientito di un mangianastri al collasso, il rifiuto estetizzante di ogni forma di purismo tecnico per cercare tra gli anfratti delle nostre dissonanze il senso di una resistenza che sia vera, e ostinatamente contraria ad ogni forma di semplificazione. Stefanelli problematizza in musica, proprio in virtù di quella completezza in itinere che lo contraddistingue e che lo obbliga a studiarsi, nella propria estrema complessità : da “Rondò” al manifesto “Controcorrente” passando per “La Rota”, ogni brano rappresenta idee semplici che tra loro entrano in relazioni complesse ed imprevedibili, stabilendo con l’ascoltatore un rapporto di dialogo che non si esaurisce all’ascolto, ma continua nel silenzio della memoria, di quel motivetto lisergico che non smetti di canticchiarti in fila alle poste, alla fermata del tram, mentre cucini o fai la pipì.
Perchè questo fa, un artista vero: decora le vie della tua vita con affreschi utili ad indorare la pillola amara della realtà ; arte, come replica potenziata, come l’uomo che gioca a fare Dio – e ci riesce, il più delle volte – disegnando nuovi percorsi che si delineano al primo ascolto, sì, ma che hanno bisogno di spazio e tempo, di cura e attenzione, di fede, per diventare strade. E’ qui che sta il bisogno di una militanza che non si esaurisca a chi l’arte la fa, ma che si estenda a chi l’arte la rende possibile: senza un interlocutore capace di liberarsi del veto della partecipazione, di attivarsi nella tutela della sua (pretesa) libertà di emozionarsi, allora Stefanelli muore e con lui muore la speranza di un posto migliore; perchè la realtà , da sola, non basta.
Abbiamo un disperato bisogno di cose belle, per credere ancora nella bellezza; e allora oggi, tra una fuga dal traffico e un litigio sui social con sconosciuti di turno che manco conoscete, prendetevi il tempo di preservare la bellezza ascoltandovi (nel modo in cui preferite farlo: masticandolo, triturandolo, spezzettandolo in bocconi da pochi secondi a canzone; poco importa, tanto “No Coffee” è compiuto, e quindi uguale a sè stesso in ogni parte perchè contenente lo stesso altissimo coefficiente di stefanellità ) il nuovo EP di Stefanelli per Dischi Rurali. Perchè ne avete bisogno, più di lui, e forse potreste trovare un posto dal quale, per la prima volta, non vorrete fuggire e in cui, per la prima volta, non litigherete con nessuno, perchè nessuno vorrà farlo con voi.