Antonio Gramentieri, a lungo agitatore del progetto Sacri Cuori, riprende in mano il suo alter ego Don Antonio dopo l’esordio omonimo del 2017 e “The Lockdown Blues” uscito l’anno scorso per lanciarsi in una nuova, doppia avventura: “La Bella Stagione” titolo di un libro di racconti uscito per Gagarin Edizioni a inizio aprile e di questo disco. Modi diversi di usare quelle parole che Don Antonio tanto ama e che sceglie accuratamente per descrivere sensazioni, impressioni, punti di vista in dieci brani selezionati tra i venticinque scritti negli ultimi tempi.
Quaranta minuti in cui si lascia accompagnare da un solido gruppo di musicisti che trasformano “La Bella Stagione” in uno sforzo comune: Nicola Peruch a pianoforte, synth e organo dona spessore agli accordi di “Acceso”, Dani Manzi – Piero Perelli – Vince Vallicelli si alternano alla batteria, Roberto Villa al basso, Pepe Medri alle percussioni. L’intenzione è quella di andare oltre il classico album voce e chitarra, ampliando il campo e trovando nuove atmosfere.
Missione compiuta grazie alla delicatezza di “Batticuore”e della title track cantata insieme a Arianna Pasini presente anche in “Ancora di Me”, mentre i sintetizzatori diventano giocosi in “Ponente” e “Capiscimi”, incalzanti nello spoken word di “Lo Stesso”. C’è spazio anche per il bel blues di “Fuoco”, la vulnerabilità di “Distanza” e la dolce grinta di “Le Prime Stelle Della Sera”.
Attimi fissati su carta non necessariamente autobiografici ma pieni di umana curiosità , caratteristica che ha sempre distinto il lavoro discografico di Gramentieri in gruppo o in solitaria. I testi vividi e riflessivi, con momenti deliziosamente surreali, completano il quadro di una stagione musicale dai tanti colori che non si accontenta di aspettare che cambi il vento ma prova a concentrarsi sul presente, quel momento tra “il tempo perduto e il tempo trovato” in cui si è semplicemente vivi.