La primavera sembra oramai giunta e con essa si avvicina anche il periodo dell’anno in cui si iniziano a tirare le somme sulle pubblicazioni del primo semestre di questo 2021 che, devo dire, non è stato poi così florido come lo stesso periodo dell’anno precedente, a mio modo di vedere, ovviamente con le dovute eccezioni.
Ecco, una di queste è rappresentata da “Underneath The Shade”, opera terza del collettivo di Chicago Sleepwalk – formato dal cantante e chitarrista Ryan Davis, dal batterista Steve Burton, dal bassista Dave Jedlecki e dal chitarrista Mike Kennedy – il quale piazza un disco spaziale, preceduto dall’ottima title track, che già aveva gettato le basi di quello che sarebbe poi stato l’intero full-length: un disco strepitoso, appunto.
Registrato nel maggio del 2020 da Zac Montez nel Timewell Studios della windy city, il nuovo disco dei Sleepwalk è un gioiello che si dipana, in meno di una mezz’oretta, in spruzzate di post-punk (“What You Want To See”) e massicce dosi di shoegaze sparse ovunque, il tutto rigorosamente anni ’90 style!
Il precedente “Splatter” del 2018 aveva messo in luce le ottime capacità della band ossia quella di muoversi in un mood oscuro e che viene ripreso in questo nuovo lavoro dove vengono in rilievo le naturali influenze di sponda Smashing Pumpkins, come in “Hit The Ground”, o nel muro di chitarre di pura matrice Hum, come in “Half-Gram Holyday” o, ancora, nel sound degli esordi dei Catherine Wheel, presenti nelle note di “Hypnocil” e nelle infuocate chitarre dell’opener “Flipside” e di “Nightcrawler”.
In realtà , la coppia d’assi il quartetto statunitense la piazza dapprima con la nostalgica “Skyflowers”, dove seduce un meraviglioso sax distorto di sottofondo e con un finale di Cure memoria e, poi, con “Light Upon The Surface”, caratterizzata da una melodia lineare di poco più di due minuti che si lascia trasportare da un chorus coinvolgente e malinconico.
Davvero bravi gli Sleepwalk, nient’altro da aggiungere se non quello di consigliarvi l’ascolto di questo sorprendente”Underneath The Shade”.