Sono in tanti a ricordare con affetto il formidabile album di debutto dei Killing Joke. Ed è giusto così, mi permetto di aggiungere. Ma che dire del suo più che degno successore, ovvero il fresco quarantenne “What’s THIS For…!”? è con questo lavoro che la band londinese è riuscita realmente a fare un salto di qualità , andando a definire e perfezionare i tratti di uno stile unico, originale ma anche malleabile, considerando le numerosissime evoluzioni attraversate nel corso degli anni.
Post-punk da battaglia: la violenza dei suoni e l’enorme spazio riservato alla possente sezione ritmica sono gli elementi chiave di un disco che, tra rarefazioni dub e addensamenti metallici, nei suoi quarantadue minuti di durata avanza implacabile con la potenza di un carro armato superpesante. Una vera e propria carneficina che i Killing Joke, ben protetti dallo scudo della new wave, perpetrano con un obiettivo ben chiaro in mente: dar vita a un sound coeso ma variegato, in grado di unire in maniera efficace la ferocia rudimentale di una musica dal fascino antico e dal sapore tribale e la disumana modernità di un industrial rock quanto mai cupo, ossessivo e spigoloso.
Soprattutto spigoloso: il rullante, i timpani e i tom della batteria di Paul Ferguson (i piatti hanno un ruolo assai marginale) creano rozze ma efficacissime cornici ritmiche per le linee di basso marziali e al tempo stesso groovy di uno Youth in forma smagliante, come ben ci dimostrano le classicissime “Unspeakable” e “Madness” e la semi-strumentale “Who Told You How?”.
A condurre davvero le danze di guerra, tuttavia, sono la chitarra super-effettata dell’inimitabile Geordie Walker e la voce già ruggente di un Jaz Coleman che, tra testi apocalittici e spaventosi latrati, tinge di rosso sangue il funk scarnificato e dal retrogusto sintetico di “Follow The Leaders”, “Butcher” e della nervosissima “Exit”, un brano che potrebbe essere stato scritto da dei Gang Of Four intrappolati all’interno di un tremendo incubo.
La palma per la traccia più rappresentativa di questa sagra della brutalità post-punk che porta il titolo di “What’s THIS For…!” non può però che andare a “Tension” (nomen omen): una specie di rilettura sacrilega di “My Sharona” dei The Knack che, ruvida come la carta vetrata e pressochè priva di appigli melodici, annichilisce sin dalle primissime battute l’ascoltatore, travolto in pieno da un vortice di ansia e follia. Fantastico! Una canzone ““ e, più in generale, un album ““ da riscoprire nella nostra nuova epoca di disperata pazzia.
Data di pubblicazione: 1 ° giugno 1981
Tracce: 8
Lunghezza: 42:04
Etichetta: E.G. Records, Polydor Records
Produttori: Killing Joke, Nick Launay
Tracklist:
1. The Fall Of Because
2. Tension
3. Unspeakable
4. Butcher
5. Follow The Leaders
6. Madness
7. Who Told You How?
8. Exit