Secondo album in pochi mesi per Chris Porpora in arte Cheval Sombre, deciso a recuperare in fretta gli otto anni di parziale assenza discografica che duravano da “Mad Love” del 2012 (collaborazioni prestigiose a parte). Due dischi gemelli “Time Waits For No One” (uscito lo scorso febbraio) e “Days Go By”, due facce della stessa medaglia. Un rapporto strettissimo reso ancora più evidente dall’artwork in copertina. Venti brani che inizialmente dovevano andare a comporre un doppio album, poi divisi ma solo formalmente.
Produce Sonic Boom, ormai non è più una sorpresa ma un gradito ritorno come quello del mentore Dean Wareham (Luna, Galaxie 500, Dean & Britta) qui presente alla chitarra in “Are You Ready”. Luci e ombre, il tempo che passa e non sempre è la cura migliore, ma a volte può aiutare. Questi i temi che si rincorrono da un disco all’altro: decisamente più dark e introspettivo “Time Waits For No One”, arioso e solare “Days Go By” che punta molto sulla dolcezza degli archi di Gillian Rivers che accompagnano la voce sussurrata e la chitarra di Porpora in “If It’s You”, “Well It’s Hard”, “Walking At Night”.
L’atmosfera diventa sognante, speranzosa, senza grandi rivoluzioni stilistiche ma piena delle curiose osservazioni sulla vita di questo piccolo cowboy del folk psichedelico, che beneficia e ha sempre beneficiato molto della produzione di Sonic Boom (“He Was My Gang” ne è l’ennesimo esempio). Uno strumentale (“Give Me Something”) e una cover (“The Calfless Cow” del folk man scozzese Alasdair Roberts) completano il discorso di simmetrie, quasi un gioco di specchi, iniziato con “Time Waits For No One”. Note intense quelle di Cheval Sombre, che magari non scatenano subito grandi emozioni ma entrano in circolo poco a poco.
Credit foto: Joakim Bengtsson