di Stefano Bartolotta e Riccardo Cavrioli
Il nuovo album degli Spector, la formazione guidata dal talento di Fred Macpherson, è in arrivo. La band londinese ha infatti annunciato “Now Or Whenever“, atteso il 1 ottobre. Avere in redazione un adoratore del gruppo è una fortuna, ma noi ne abbiamo ben due, quindi la fortuna possiamo dire che non l’abbiamo trovata, ce la siamo cercata.
Ecco quindi che dalle penne dei due devoti degli Spector nasce la TOP 10 a loro dedicata (6 brani per Stefano, impegnato in “Enjoy It While It Lasts” e “Non-Fiction” e 4 per Riccardo che si occupa di “Moth Boys”), con un viaggio (senza una vera e propria classifica) nelle uscite degli inglesi, accendendo i riflettori sull’estro e il romanticismo di Mr. Macpherson.
Chevy Thunder
2012, da “Enjoy It While It Lasts”
Un vero e proprio colpo di bazooka che non lascia prigionieri e travolge tutto e tutti. Nessuno può fermare Fred mentre sale sull’auto del padre di lei, che lei, o il padre, o chiunque altro, lo voglia o no, e si lancia in un viaggio a tutta velocità , e chi non sale con lui, beh, non sa cosa si perde. La veste musicale valorizza in pieno lo scenario che la band e il suo leader hanno voluto dipingere nel testo e la canzone è devastante dal primo all’ultimo secondo, compreso il momento in cui si rallenta, perfettamente funzionale.
Twenty Nothing
2012, da “Enjoy It While It Lasts”
Classico tentativo di prendere con filosofia quel momento in cui una storia d’amore va male e non ci si poteva fare niente, l’altra persona ha fatto e disfatto e noi siamo stati costretti ad andare dietro alle sue decisioni. “One you started coming over, two you started sleeping over, three you started taking over, four you told me it was over“, e che potere avevamo noi di interrompere tutto questo? Nessuno. Anche qui, la veste musicale è perfetta nel rendere al meglio quella voglia di tirarsi su ma che un po’ di frustrazione la lascia.
Upset Boulevard
2012, da “Enjoy It While It Lasts”
Uno dei testi più a fuoco degli anni Dieci, ditemi pure che sto esagerando, ma faccio questa affermazione con assoluta convinzione. Come riesce questa canzone a descrivere come ci si può sentire fuori posto nelle illogiche dinamiche dei nostri tempi, non ci riesce praticamente nessuna. Un vero e proprio inno per gli outsider che sanno di esserlo e non possono farne a meno. E la musica? Ancora una volta, la migliore possibile per valorizzare al meglio la genialità lirica di Fred.
All The Sad Young Man
2015, da “Moth Boys”
Christopher Burman saluta. Panico? Nemmeno per sogno. Dove non arrivano le chitarre arriveranno le tastiere. L’omaggio agli anni ’80 in questo secondo album degli Spector è magnifico ed evidente. Epico e solenne, nella sua malinconia, l’inizio del disco. “I don’t wanna make love, I don’t wanna make plans, I don’t want anyone to wanna hold my hand“. Fred si mette in gioco, come uomo, come amante, come cantante stesso, ma lo fa sempre a modo suo, con l’ego pronto a fare sempre capolino.
Stay High
2015, da “Moth Boys”
Ancora un tiro anni ’80, di quelli che Brandon Flowers avrebbe pagato oro per piazzare su uno dei dischi dei suoi Killers. Stavolta il ritornello è micidiale, con quella chitarra sbarazzina e quell’incedere esplosivo che entra dritto in testa. L’analisi del romanticismo, filtrata dagli occhiali sempre acuti e personali di Fred, attento ai particolari, da profondo indagatore.
Bad Boyfriend
2015, da “Moth Boys”
Morbida e delicata, prima di aprirsi ancora a un ritornello epico (l’immenso marchio di fabbrica dei nostri amati), la canzone è una confessione a cuore aperto di Fred, che amette colpe e fallimenti. Ma se fossimo la sua ex e lo trovassimo davanti che ci dice queste cose (“I’m worse than a bad boyfriend, I’m a bad artist, And I’m a bad loser“) e ce le dice in questo modo, beh, ma come fai a non abbracciarlo, dicendogli che non è vero niente, con quel terribile sospetto che forse ci sta dicendo tutto questo proprio perchè vuole l’ennesimo perdono, ma noi non possiamo che concederglielo, ancora una volta…
Kyoto Garden
2015, da “Moth Boys”
La mia canzone preferita di un disco in cui, realmente, è quasi impossibile trovare punti deboli. Andamento sinuoso e liquido, con Fred che trova questa linea vocale pazzesca, in un mood narcolettico però prende tono nel finale con la ritmica che si fa più accentuata e rumorosa, mentre il Nostro si conferma ancora un terribile e indefesso rubacuori che si pente di come si è comportato (“I’m just some guy who broke your heart, Don’t push it girl“). Riuscirà a non esserlo più? Brano che tra l’altro arriva dopo l’esuberante “Decade Of Decay”, quasi a smorzare i toni, a riportarci con i piedi per terra dopo l’euforia.
Fine Not Fine
2020, da “Non-Fiction”
Quel giro iniziale di synth e i suoi successivi tocchi nel corso della canzone danno, con grande semplicità , una profondità e un realismo perfetti per mettere in scena l’ennesimo ottimo affresco moderno da parte di Fred nel rappresentare quei momenti in cui senti di doverti far vedere in un certo modo, ma dentro di te sta avvenendo tutt’altro. Uno dei migliori esempi di come gli Spector siano in grado di mettere insieme al meglio differenti dettagli musicali e umani.
Wild Guess
2020, da “Non-Fiction”
Di solito, Fred non si avventura troppo nelle variazioni di atmosfera all’interno della stessa canzone, ma questa è una riuscitissima eccezione, e i vari cambi sono comunque parte di uno sviluppo unitario e coerente, per una canzone tra le più coinvolgenti e toccanti di tutto il repertorio degli Spector, anche grazie a un testo in cui l’autore, in questo caso, va dritto al punto senza fronzoli o colpi ad effetto come è solito fare. Stavolta Fred ci mette tutto il cuore che ha, e solo quello.
Even When You Pass My Way
2020, da “Non-Fiction”
Di melodie impeccabili Fred ne ha scritte tante, ma questa è particolarmente efficace e davvero è impossibile resisterle. Attorno a esa, il nostro canta in modo più delicato del solito, e anche il sound si adegua a questo particolare mood, per una canzone un po’ diversa dal solito, ma che, come detto, merita il posto in Top 10 soprattutto per la melodia spettacolare.