Le quattordici canzoni di “Hi”, il nuovo album dei Texas, nascono dalla recente riscoperta di una serie di outtake risalenti all’epoca di “White On Blonde”. Il senso di eccitazione provato dalla band scozzese nel riascoltare quelle tracce dimenticate da decenni, registrate tra l’altro all’alba del loro periodo di maggior successo, ha acceso la miccia di una creatività a lungo sopita.
E così Sharleen Spiteri e compagni, approfittando dei tempi morti dei vari lockdown che si susseguono da più di un anno, hanno deciso di rivangare il loro passato per trarre l’ispirazione necessaria a dar forma a una raccolta di brani inediti che, come facilmente immaginabile, hanno un fortissimo retrogusto nostalgico. Un motivo di giubilo non solo per i fan più sfegatati dei Texas, ma anche per i semplici estimatori del vecchio, sano pop rock radiofonico di matrice “’90s.
Il gruppo, potendo contare su un ampio bottino di esperienze, esplora a 360 gradi il potenziale di un sound melodico tanto tradizionale quanto ricco di sfaccettature. Il piatto è ricco: si passa dallo stile ABBA della gioiosa “Mr Haze” al soul dalle tinte vintage di “Just Want To Be Liked” e “Heaven Knows”, passando ancora per i sapori new wave di “Look What You’ve Done” e le languide sonorità “’60s di “Dark Fire”, “Moonstar” e “Sound Of My Voice”, in costante bilico tra blues, rockabilly e pop d’antan alla Roy Orbison.
A impreziosire il tutto, la voce e la personalità di una frontwoman talmente in gamba da riuscire, in totale autonomia, a risollevare le sorti degli episodi più scialbi in scaletta. Tra questi troviamo la title track, un non particolarmente esaltante crossover tra country rock e hip hop che vede la partecipazione del Wu-Tang Clan, e “Unbelievable”, una piano ballad intensa ma davvero poco originale.
Di freschezza e idee innovative non ve n’è neppure l’ombra. La classe permette ai Texas di non scadere mai nella banalità , ma il rischio del già sentito è costantemente dietro l’angolo. Se vi accontentate di un ascolto leggero, piacevole e senza troppe pretese, tuttavia, non farete alcuna fatica ad apprezzare “Hi”.