Lo scorso marzo i Triptides hanno pubblicato questo loro settimo LP, che arriva a tre anni di distanza dal precedente, “Visitors” e segna anche il loro debutto per la Alive Naturalsound Records.

Scritto e prodotto dalla stessa band psych-rock originaria dell’Indiana, il disco è stato registrato al Boulevard Recording di Los Angeles e masterizzato da Nick Townshend.

Se con i lavori passanti il gruppo di stanza in California ci aveva abituato a un suono lo-fi, qui invece ne troviamo uno più pulito e solare.

Le influenze provenienti dagli scorsi decenni rimangono come possiamo notare già  in “It Won’t Hurt You”: dai ritmi chitarristici decisi e veloci, il pezzo è sicuramente condizionato dai Byrds e dalla West Coast e le sue melodie sono molto gradevoli.

“Hand Of Time”, invece, si tuffa in una ipnotizzante psichedelia di stampo floydiano a cui si aggiungono tendenze garage-rock che rendono il sound del brano decisamente più heavy rispetto al resto del disco.

Molto interessanti gli spunti di “Moonlight Reflection”, una dolce ballata dall’andamento rilassato e gentile che mette in luce il nuovo volto più brillante del gruppo di stanza a Los Angeles.

Ottima anche la delicatissima e riflessiva “She Doesn’t Want To Know” che si distingue per i suoi suoni eleganti e per quelle percussioni, altrettanto leggere, dai profumi tropicali.

Un viaggio di poco più di quaranta minuti che, attraverso le sue numerose influenze, ci fa viaggiare nel passato con nostalgia, ma anche con intelligenza, regalandoci tante piacevoli melodie e momenti solari: non possiamo che goderne più e più volte.

Photo Credit: Holly Lipkin