Vengono da Hartlepool, città portuale nel nord-est dell’Inghilterra. Città che può permettersi una leggenda, quella dell’uomo che impiccò una scimmia. Erano i tempi di Napoleone e…
Musicalmente la città va fiera per un chitarrista, un certo Janick Gers, che dal 1990 gira il mondo con la sua band, gli Iron Maiden.
Quindi, trascinandosi tra tra scimmie impiccate ed eroi dell’Heavy Metal, Andrew Smith scriveva canzoni, trovando in seguito un paio do amici ( Stephen McGrother alla chitarra e Lewis Flower alla batteria) con cui fondare la band.
Band che viene spesso associata a gruppi americani come i Real Estate, un suono morbido, con chitarre educate, poco aggressive e un cantato malinconico che racconta della vita di tutti i giorni. La mancanza di un sogno da inseguire, “Mi sveglio alle 10 di mattina e resto a letto fino al pomeriggio
Tiro le lenzuola sopra la mia testa fino a quando il sole non tramonterà alla mia vista. Trascorro il mio tempo in solitudine. Sai, la mia testa sembra una nuvola temporalesca” canta Andrew in “In the Blink of an Eye” rincarando la dose con una triste considerazione Everything is changing But I just stay the same”. Il brano ci avvolge nella sua grazia, l’eleganza è forse la caratteristica predominante dei brani di questo album.
Ci sono molte piccole sfumature che ci fanno apprezzare questo disco, sin dalla opener “The Dreaming Days Are Over”, che da subito colpisce per melodia azzeccata passando per “Taken by the Tide”, altro brano con l’abito da sera buono.
Un ottimo debutto quello dei Mt Misery, classe ne hanno, voglia di godersi il futuro che può semplicemente essere un palco, un paio di amplificatori e un pubblico a pochi metri disposto ad ascoltare e divertirsi.
La scimmia può stare tranquilla, ormai a Hartlepool la gente preferisce andare a sentire buona musica la sera, la nave di Napoleone ancorata nel porto non la nota più nessuno.
Photo Credit: Jodie Canwell