Difficile raccontare Lucio Dalla, quasi deliberatamente uno dei cantautori meno inquadrabili, più poliedrici e sfuggenti della sua generazione – e di tutte le altre.
E allora Marcello (Martin Eden) fa la scelta azzeccatissima di raccontarlo soltanto a tratti, o meglio di farlo raccontare dal manager di una vita Umberto Righi e all’amico di infanzia Stefano Bonaga. A ruota abbastanza libera, seduti davanti ad un piatto di spaghetti al sugo.
In mezzo a questo racconto tanta musica, tanti live, qualche intervento televisivo. Sempre accompagnati dalle immagini dell’Italia raccontata dall’eccentrico canzoniere del peloso bardo bolognese. Dalla decentralizzazione della produzione Fiat alla strage della stazione di Bologna.
Così, più che la vita dell’uomo e dell’artista, Marcello fotografa il suo rapporto indelebile con un’Italia che ha saputo capirlo ed adorararlo a pieno soltanto dopo il suo addio.