Per la giovane cantautrice statunitense Zoe Reynolds, alias Kississippi, le dieci tracce di “Mood Ring” rappresentano tanti piccoli tentativi di lasciarsi alle spalle la tristezza e la malinconia delle vecchie composizioni per adottare un approccio più sereno, leggero e positivo alla scrittura di musica pop. Gli sforzi per la realizzazione di un secondo album dalle atmosfere felici e colorate sono evidenti e, in larga parte, funzionano a dovere.

Dispiace però dover notare la pressochè totale mancanza di mordente nel lavoro svolto da Reynolds che, nonostante la collaborazione con produttori e artisti di prestigio come Andy Park (Death Cab For Cutie, Princess Nokia) e Marshall Vore (Phoebe Bridgers, Conor Oberst), non riesce a ottenere nulla più che una manciata di canzoni piacevoli da ascoltare nell’immediato, ma estremamente facili da dimenticare nel lungo periodo.

Il disco non ha clamorosi difetti, ma neanche pregi in grado di saltare all’orecchio. è puro, semplice indie pop dalle forti sfumature sintetiche e dal sapore “agrodolciastro”. Di caratteristico c’è poco o nulla, se non la voce incredibilmente espressiva della brava Zoe Reynolds e una certa efficacia nel far trasparire emozioni sfaccettate e non sempre tendenti al rassicurante, considerando il fatto che molti testi trattano di insicurezze e fragilità .

La musica di Kississippi, riprendendo quanto dichiarato dall’interprete in una recente intervista rilasciata a Billboard, deve poter far ballare e piangere allo stesso tempo. Il doppio volto di “Mood Ring” è in realtà  una semplice facciata; un esercizio di stile non particolarmente originale che trova uno stretto sbocco solo nelle melodie soffici, nostalgiche e variopinte delle convincenti “We’re So In Tune”, “Heaven”, “Wish I Could Tell You” e “Hellbeing”. I suoni davvero troppo patinati e l’uso indiscriminato della componente elettronica, che in più di qualche occasione soffoca potenziali buone idee e intacca in maniera pesante la genuinità  dell’opera, non rendono onore all’indiscutibile ““ ma ancora acerbo – talento di Zoe Reynolds. Gradevole e niente più.