Dopo 8 anni torna insperatamente l’esperimento che ha visto intrecciarsi i talenti del genio elettronico di Nicolas Jaar e la chitarra psichedelica dell’amico Dave Harrington, dopo l’annuncio del prematuro scioglimento, risalente al 2014.
L’album cerca di ricreare la magia del suo predecessore, quello “Psychic” che aveva stregato molti ascoltatori e appassionati grazie all’incontro tra frastagliate electro-sperimentazioni e imperversazioni chitarristiche che molti hanno visto voler incedere nel solco di una esplorazione quasi floydiana.
Darkside è una creatura sonora elegantemente notturna, la cui superficie è imperlata da fiochi scintillii a sfidare questo “lato oscuro”, che appare come un sincero approdo verso qualcosa che è altro da sè, una sfida aggiornata con la propria anima musicale. Le due giovani menti coinvolte in questo incontro carico di tensione creativa appaiono evidentemente, ancora una volta, non appagate, non sazie della propria ricerca tra le brume al confine tra mondi artistici sfumati e nebulosi.
Figlio di una nuove serie di jam tra i due Nostri, questo “Spiral” riesce dunque, come già era accaduto, ad essere più della somma delle parti, ed evitare quella sensazione di sfogo improvvisato che potrebbe risultare data la sua genesi e le probabili motivazioni di partenza, svelandosi piano piano per ciò che è, ovvero un notturno amplesso tra macchine in apparente decadenza e parti organiche, rivelando una carnalità malcelata tra carezzevoli vocalismi, elettronica dolente e chitarre super-espressive, ingredienti sciolti in uno scuro fluido lisergico che non può che esplodere definitivamente nel suo pieno potenziale immaginifico nella forma live.
Credit Foto: Jed DeMoss