Nati nel 2019 nell’ovest di Londra, Chubby And The Gang, capitanati da Charlie Manning-Walker, sono composti da membri di band punk hardcore inglesi quali Arms Race, Vile Spirit e Gutter Knife: il loro primo LP, “Speed Kills” è stato pubblicato a inizio 2020 dalla Static Shock Records, prima che la Partisan lo ristampasse lo scorso novembre.
Il gruppo londinese, che lo scorso anno è comunque riuscito a fare due tour degli Stati Uniti prima che il mondo chiudesse, è poi entrato in studio per registrare il suo sophomore insieme a Jonah Falco dei Fucked Up, che aveva già prodotto anche il loro debutto full-length.
Se il frontman di professione fa l’elettricista anche la maggior parte degli altri componenti della band hanno un lavoro nel campo dell’artigianato e ciò ispira i loro testi genuinamente politici con temi che vanno dai diritti dei lavoratori al fallimento del governo passando per l’ineguaglianza sociale e la brutalità della polizia.
Fin dall’iniziale title-track “The Mutt’s Nuts” si intuisce che l’adrenalina non mancherà nei prossimi quarantadue minuti: il brevissimo brano – meno di due minuti – è una vera e propria aggressione punk, frenetica ed esuberante, che arriva dritta in faccia.
Il singolo “Coming Up Tough” segna una leggera apertura verso un’atmosfera più accessibile e melodica, sebbene l’energia e le grida di Charlie non vengano mai a mancare, mentre “Beat That Drum”, come indica il titolo, è un vero trionfo per il batterista Joe McMahon che continua a pestare duramente sul suo drum-kit accompagnato dagli immancabili e aggressivi riff di chitarra.
“Take Me Home To London”, abilmente messo nella parte centrale del disco, è quella pausa dovuta per prendere respiro: la voce del frontman stavolta è solo accompagnata da delicati arpeggi e ci mostra ““ in maniera inaspettata – il lato più soft del gruppo punk londinese.
“White Rags”, che parla di razzismo, è il brano più duro di questo sophomore: mentre Manning-Walker grida la sua rabbia, la strumentazione disegna territori dai toni piuttosto cupi.
Se “Someone’s Gunna Die”, nonostante la sua chiara anima punk completa di cattiveria, vede la comparsa dell’armonica, “Lightning Don’t Strike Twice” ci lascia credere per una quarantina di secondi di essere all’ascolto di un gruppo country-folk prima che la solita esplosività di Chubby And The Gang prenda il soppravvento accompagnata da ottime sensazioni melodiche.
Un sophomore punk old school intenso, frenetico e arrabbiato che, magari non inventerà nulla di nuovo sotto il punto di vista dello stile, ma che è ben suonato e sa esaltarci e regalare ogni secondo una grandissima dose di energia: non vediamo di goderci dal vivo gli elevati ritmi e la sana follia di questi londinesi quando passeranno per l’Italia il prossimo anno.
Photo Credit: Ellie Chaplin