Phoebe Bridgers è stata citata in giudizio per diffamazione dal produttore Chris Nelson proprietario dei celebri Sound Space studio di Los Angeles.

Nelson ha intentato una causa alla Corte Superiore di Los Angeles contro la Bridgers per alcuni commenti apparsi su Instagram lo scorso ottobre. La cantautrice nominata ai Grammy affermava di aver assistito a comportamenti ‘punitivi e violenti’ da parte del produttore.

Nelson afferma inoltre che nel 2018 lui, la Bridgers e la sua fidanzata di allora fossero legati da una relazione sessuale consensuale e che l’inizio delle false accuse risalebbero proprio alla fine di quel rapporto a tre.

Le due donne avrebbero continuato a ferquentarsi e la songwriter avrebbe alimentato sui social l’odio verso il produttore accusato successivamente di violenze a sfondo razziale, crimini d’odio, frode, rapina e hacking di account di posta elettronica.

La richiesta di risarcimento è fissata a 3,8 milioni di dollari.

Già  in passato la Bridgers si era resa protagonista di simile accuse, poi confermate da altri testimoni e in alcuni casi dalle stesse vittime, nei confronti di Ryan Adams e Marilyn Manson.

Sono stato a casa di Marilyn Manson con amici quando ero poco più che una teenager. ha twittato l’artista lo scorso febbraio.

Ero una grande fan. Lui parlava di questa stanza chiamandola ‘la stanza dello stupro’. Ho solo pensato che fosse un orribile senso dell’umorismo. Ho smesso di essere fan.

Credit Foto: David Lee from Redmond, WA, USA, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons