Un’artista di cui gran bene si dice oltreoceano è Lexi Vega frontwoman dei Mini Trees. Cresciuta in California, padre cubano e madre giapponese ““ americana, un passato da batterista in diverse band prima di mettersi in proprio e trovare nel progetto Mini Trees una valvola di sfogo per passioni e ansie, cuori spezzati e le mille insidie quotidiane. Los Angeles, dove Lexi si è trasferita, fa da sfondo ai dieci brani di un esordio che segue a stretto giro di posta due EP: “Steady Me” del 2019 e “Slip Away” uscito lo scorso anno.
“Living Room Pop”, questa la definizione che adorna la pagina Bandcamp di Mini Trees e cosa significhino queste tre parole per Lexi Vega si intuisce ascoltando “Always In Motion”. Nessuna immagine da casalinga disperata ma un primo disco dinamico e variegato che sfrutta appieno arrangiamenti adatti a mettere in risalto i lati positivi della musicista losangelina. L’incertezza causata dalla pandemia è una presenza costante, fin dalle prime note dell’eterea “Moments In Between” con una batteria grintosa che dona al brano la necessaria leggerezza.
Tastiere giocose, elettronica non invasiva ma usata con parsimonia per arricchire il mood di alcune canzoni (“Underwater”, “Cracks in the Pavement”, “Spring”) mentre altre come la riflessiva “Youth” crescono più lentamente, sbocciando solo nel finale. Grande la differenza con “Carrying On” scritta nel deserto californiano, tre minuti scarsi dal ritmo indie rock pulsante e veloce. Una strada che Lexi Vega potrebbe tranquillamente percorrere anche in futuro senza nulla togliere al raffinato minimalismo di brani come “Numb” (bella la linea vocale) o “Otherwise”. Non delude le attese “Always In Motion”, indie pop metropolitano con un lato intimo e sognante.