Esordio interessante quello degli Oneiros Way, duo milanese con una passione per gli strumenti analogici e un sound già maturo. Regina (voce, pianoforte, sintetizzatori e organi) e Claudio (voce, chitarre, Lunabass, drum machine/campionatore, sintetizzatori) sembrano avere come principale fonte d’ispirazione molto rock italiano anni novanta su cui innestano tanto electro pop e dream pop internazionale con un lato sperimentale che si esprime attraverso l’uso di padelle, bottiglie di Martini vuote, campionamenti e persino registrazioni di corsi d’acqua per creare la giusta atmosfera.
Testi a volte ermetici, melodia e distorsione, la voce di Claudio che scivola passando abilmente da un brano all’altro, tra momenti di intensa quiete armonica come “Scura”, “Luna” o la ritmata “Alba” e un lato frizzante, elettronico ben evidente in “Glass Bell” e ancora più pronunciato in una “Immersion” dove trionfano drum machine e sintetizzatori. Uno strumentale intenso come “Rainfall” mostra invece le potenzialità che gli Oneiros Way potrebbero avere se gli venisse affidata una colonna sonora.
“Raining Frogs” punta tutto sull’incontro tra voce maschile e femminile: luce, ombra e riverberi, l’inglese e l’italiano usati per creare momenti sognanti, di grande dolcezza con attimi di tensione in “Mourning”. L’onore e l’onere di chiudere i giochi spetta a “Conformista”, piccolo schiaffo alle convenzioni che punge criticando chi è fin troppo veloce ad adattarsi alle regole. E’ un’eleganza sofisticata e assolutamente non nostalgica quella degli Oneiros Way, tante anime racchiuse in una proposta valida, che funziona su disco e dal vivo dovrebbe trovare la sua dimensione ideale.