Dopo l’uscita di “Piramida” nel settembre del 2012 e il successivo tour, gli Efterklang avevano messo in stand-by le attività  di questa band per formare un nuovo progetto, i Liima, in cui sono accompagnati dal loro live-drummer, il finlandese Tatu Rönkkö: dopo aver realizzato due album, “ii” (2016) e “1982” (2017), il trio di Copenhagen è ritornato alla sua principale attività  con “Altid Sammen” (2019), che li ha visti cantare in lingua danese, e ora propone questo “Windflowers”, la sua prima release per la berlinese City Slang.

Creato durante la pandemia, iniziando con le bozze delle canzoni uscite dalle menti di Casper Clausen e Mads Brauer, questo sesto LP dei danesi è stato registrato durante cinque viaggi allo studio residenziale Real Farm sull’isola di Møn (a sud di Copenhagen) e ciò ha permesso loro di vivere tutte le stagioni dell’anno.

Molto suggestiva la cover-art del disco, mentre il suo titolo, “Windflowers” (in italiano anemoni), fiori che crescono in primavera anche nelle foreste danesi, sembra voler dimostrare la gentilezza che andremo a trovare in questa quarantina di minuti.

“Alien Arms” apre questo nuovo lavoro dei danesi con influenze synth-pop e grande sensibilità : il tocco è decisamente leggero, così come la voce del frontman Casper Clausen, che permette alla melodica base elettronica di fiorire in maniera elegante supportata anche dai bellissimi backing vocals femminili.

Poco dopo “Hold Me Close When You Can” ci colpisce duro sotto il piano dei sentimenti: una dolce ballata basata soprattutto sul suono del piano che, mentre si sviluppa e cresce, trova lo spazio anche per inserzioni elettroniche e raffinati arrangiamenti di archi che non snaturano per nulla la sua natura.

“Living Other Lives”, pur con il suo spirito dreamy, riesce ad aggiungere anche influenze pop grazie alla spinta delle sue ottime percussioni che ne aumentano il ritmo.

La conclusiva ” à…bent Sà¥r” che vede la partecipazione del musicista svedese The Field, ci trasporta poi su territori dancey: dopo un intro delicato e dai toni psichedelici, il lunghissimo brano (quasi otto minuti) intraprende una vita differente grazie a synth e beat che ci ipnotizzano e ci lasciano con tanta voglia di ballare, senza però perdere la sua brillantezza melodica.

Un album molto gradevole e dalla grande sensibilità  pop, “Windflowers” continua a crescere dopo ogni ascolto, cercando anche di trasmettere positività  e in un periodo come questo non puo’ che essere un beneficio: per noi è un grande sì!

Credit Foto: Dennis Morton