Segnaliamo molto volentieri l’uscita di “This House Is Too Big, This House Is Too Small”, album d’esordio dei Brutalligators. Il quartetto britannico, attivo ormai da cinque anni, arriva al fatidico appuntamento col primo full-length ufficiale proponendoci una formula indie rock di certo non rivoluzionaria, ma sicuramente vincente.

Le melodie del pop punk e l’energia ricca di pathos del miglior emo si incastrano a meraviglia in questi dieci brani nati in un periodo assai complicato nella vita del cantante Luke Murphy, reduce da un doloroso divorzio che lo ha lasciato con mille perplessi sulla sua identità  e sui suoi obiettivi. Tutto questo in un periodo che, tra le altre cose, era già  di per sè orrendo.

“This House Is Too Big, This House Is Too Small”, infatti, è stato scritto e registrato tra il 2020 e il 2021, ovvero nel pieno della pandemia ancora in corso. La paura, l’angoscia e le tensioni accumulate in questi mesi da dimenticare sembrano letteralmente esplodere nella musica dei Brutalligators, che reagiscono agli incubi e alle innumerevoli difficoltà  di un’era a dir poco maledetta con un’irrefrenabile voglia di vivere.

Chitarre potenti, riff semplici ma d’impatto, ritornelli orecchiabili e cori da cantare a squarciagola: la band di Hitchin ci regala la carica giusta per chiudere in bellezza un anno che di bello, diciamocelo in tutta sincerità , ha avuto ben poco. “20/10/0”, “Your Side Of The Bed”, “This House” e la fulminante “Protect Yr Own” i brani da non perdere.

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