Gli Horse Show sono una nuova band di Malmö. In realtà  tutti i cinque componenti del gruppo svedese fanno già  parte di altre formazioni: Erik Klinga (batteria) dei Simian Ghost e dei Light Vibes, Tobias Widman (basso, voce) degli Yast e dei Purrpurr, Caroline Landahl (chitarra, voce) degli Hater, come Frederick Rundqvist (chitarra) e Rasmus Andersson (synth) che suonano anche nei Fews.

Fatta questa dovuta precisazione andiamo ad analizzare questo loro primo EP, appena pubblicato dalla nota label anglo-svedese PNKSLM Records.

Questo lavoro, la cui uscita è stata rinviata a causa della pandemia, è stato registrato in appena un giorno insieme al produttore Joachim Linberg nei suoi Sickan Studios.

L’EP si apre deciso con “I Used To”, che sa ben descrivere un ottimo mix tra i ritmi sostenuti e le atmosfere cupe del post-punk e i toni sognanti e le splendide melodie dello shoegaze: un inizio subito con il botto!

Nella successiva “Memory Chain” non mancano la cattiveria e la determinazione, come i suoni bui, sottolineati anche dall’ottimo lavoro di Klinga che spinge duro dietro al suo drumkit; la successiva “Closed Eyes”, invece, apre maggiormente verso i colori e, pur rimanendo malinconica, mostra comunque quella sua leggera vena pop.

Il singolo “Hästskandalen” chiude questo lavoro con la voce della Landahl che si aggiunge a quella di Widman: è proprio la dolcezza dei vocals femminili che aggiunge quei tocchi melodici e morbidi al panorama dreamy creato dalla band svedese, regalandoci un’altra piccola perla sonora.

Un lavoro piacevole, intelligente, solido ed educato, questo “Falsterbo” segna l’inizio di un percorso che crediamo possa sfociare in qualcosa di ancora più interessante: in attesa dell’esordio full-length degli Horse Show, godiamoci questi diciotto minuti e schiacciamo di nuovo play.

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