Nel mese si novembre del 1984 uscì uno dei dischi più amati dai fan degli Smiths. “Hatful of Hollow” venne registrato in un paio di sessions radiofoniche per BBC1 (quella di John Peel e David Jensen) e contiene brani che hanno fatto la storia della musica (eh si, perdonatemelo, a volte dobbiamo avere il coraggio di mostrare le nostre debolezze!).
Non so se Nick Fit sia un ammiratore della band di Manchester, il suo passato in gruppi hardcore di buon livello (Soothing nel più recente passato) ci spiazza non di poco, ma ascoltando il suo album non posso che convincermi che i suoni del gruppo di Morrissey e Marr lo abbiamo decisamente ispirato.
Se il brano d’apertura “Headfirst” ci ricorda un’altra band di assoluto valore di quegli anni (The Sundays), proseguendo l’ascolto ci imbattiamo in brani che davvero potrebbero essere stati registrati negli studi della BBC nella metà degli anni ottanta, magari dalla stessa band di Manchester.
Accade in “Mountains out of Broken Men” che va a braccetto con “Hand in Glove”, subito dopo con “What’s Right” la cui intro ci porta inesorabilmente a “Heaven Knows I’m Miserable Now”. “Be Forgotten” invece ci avvolge nelle atmosfere malinconiche di “Back To The Old House”.
Interessante e decisamente apprezzabile la conclusiva “Almost” che si aggira negli stessi territori mancuniani mentre il basso dai tratti decisamente funky di “Desire Me, Entirely” hanno quel gusto agrodolce che i Duran Duran riuscivano spesso a pescare.
Sembrerebbe, ascoltando l’intero album, che Nick si sia divertito a scrivere brani che dessero spazio ad uno stile compositivo trattenuto o poco risaltato nelle sue esperienze precedenti.
Il risultato è un disco decisamente godibile che trova l’approvazione di chi, a distanza di decenni, cerca ancora la compagnia di quei suoni ormai perduti.
Credit Foto: Ella Devine