Alla veneranda età di 75 anni torna in pista Wolfgang Flà¼r, storico percussionista dei Kraftwerk nonchè visionario della musica elettronica in generale. Un personaggio importante, anche se discontinuo dal punto di vista artistico, che senza troppi dubbi può essere considerato figura di spicco tra i tanti pionieri della drum machine – insieme naturalmente ai suoi ex compagni di band Ralf Hà¼tter e Florian Schneider.
Con le nove tracce di “Magazine 1”, scritte e registrate in compagnia di un nutrito gruppo di ospiti di assoluto spessore, l’artista tedesco rende omaggio al suo glorioso e lontano passato senza mai prendersi troppo sul serio. Il disco, dall’evidente gusto vintage nonostante l’attenzione riservata a temi attualissimi come le disuguaglianze economiche (“Billionaire (Symphony Of Might)”) e la guerra (“Say No!”), recupera in tutto e per tutto le antiche sonorità synthpop dei Kraftwerk, ponendo l’accento su tre elementi in particolare.
Mi riferisco all’ironia, che risulta centrale in buona parte dei testi; alle melodie, sempre semplici ma incisive, capaci di donare all’opera una scintillante patina techno pop; al ritmo, o per meglio dire le successioni di impulsi digitali sapientemente costruite dalla mano esperta di Hà¼tter.
Pochi ingredienti e poche idee fresche per un album che, nel suo piccolo, riesce comunque a farsi apprezzare con le sue atmosfere retro-futuristiche e il continuo rincorrersi di visioni robotiche; l’ex Kraftwerk, vissuto fino al 1987 all’ombra dei giganti Schneider e Hà¼tter, conferma le sue più che solide qualità creative e ci diverte anche nelle vesti di cantante (in primis per il suo inglese, impeccabile ma contraddistinto da un vistosissimo accento tedesco).
Da segnalare la presenza di Midge Ure in “Das Beat”, della voce di Claudia Brà¼cken (Propaganda) e del basso di Peter Hook (Joy Division, New Order) in “Birmingham” e del veterano della house Carl Cox in “Electric Sheep”.
Credit Foto: Stuart Mentiply