Dar vita a un suono in grado di unire l’energia sensuale del funk di James Brown e l’algida eleganza del rock “mutante” del David Bowie della seconda metà  degli anni ’70. Un’ambizione da giganti quella di Martin Fry, azzimato frontman degli ABC, cresciuto in piena epoca punk/post-punk ma col mito glam del più raffinato dei dandy, ovvero Bryan Ferry: un vero e proprio fenomeno nella difficile arte di unire classe e carattere.

Ma a volte, come si suol dire, gli allievi superano i maestri. Nel giugno 1982 il cantante dei Roxy Music – già  vicini alla fine dei loro giorni, ma ancora freschissimi del successo di “Avalon” – viene scalzato dal podio della classifica britannica proprio dal debutto sulla lunga distanza di Fry e dei suo tre compagni di viaggio: il chitarrista e tastierista Mark White, il sassofonista Stephen Singleton e il batterista David Palmer. Tutti e quattro autori e interpreti di assoluto livello; dei veterani del movimento New Romantic che, nonostante la giovanissima età  e lo status di esordienti, portano sulle spalle un bagaglio di esperienze già  pesante.

Le dieci tracce di “The Lexicon Of Love” rappresentano il loro personalissimo e fondamentale contributo all’evoluzione del synth-pop a venire. Un disco estremamente sofisticato, stracolmo di orchestrazioni lussureggianti ma quasi mai ingombranti, che riesce a trafiggere il cuore dell’ascoltatore con tutta una serie di “ingredienti” sapientemente dosati da un produttore che, proprio grazie a questo lavoro, assurge alle vette più alte della musica anni ’80: Trevor Horn, già  membro di Buggles e Yes e futuro artefice del successo epocale ma effimero dei Frankie Goes To Hollywood.

Horn, con il supporto tecnico del nucleo dei nascenti Art Of Noise (Gary Langan, J.J. Jeczalik e Anne Dudley), regala agli ABC di “The Lexicon Of Love” una veste moderna e accattivante. Non credo sia una bestialità  affermare che, senza il suo approccio estremamente meticoloso, probabilmente la band non avrebbe ottenuto risultati così efficaci. Uno stile dal gusto digitale – ma non sintetico – che ben si sposa con le peculiarità  di Martin Fry e soci, che in questo disco riescono a trovare l’incastro perfetto tra le melodie più sontuose (ma sempre e costantemente catchy, come ben dimostrato da una lunga serie di ritornelli memorabili) e i ritmi più incisivi. E, perchè no, anche selvaggi.

Gli ABC di inizio anni ’80 non pongono davvero alcun freno a una new wave talmente carica di dettagli da sfociare, a più riprese, nel kitsch. Ma è un kitsch sano e godibile, che scaturisce dal desiderio di sorprendere e intrattenere senza sosta gli ascoltatori. La tensione che attraversa le canzoni di “The Lexicon Of Love” scaturisce dal continuo accumularsi di strumenti diversi su una base che, già  in partenza, risulta essere ricca e densa.

La disco, il funk, il pop, la new wave, persino la musica sinfonica e il punk nei frangenti più pomposi e aggressivi”…ogni singolo elemento trova spazio nel lessico dell’amore degli ABC. Un vocabolario synth-pop scritto con la passione irrefrenabile di chi, oltre a far ballare, vuole anche sedurre il pubblico.

Il pathos che si sprigiona dalle note drammatiche di “4 Ever 2 Gether” ““ per non parlare poi della maestosa malinconia della semi-ballad “All Of My Heart”, un vero capolavoro impreziosito da un’eccellente prova vocale di Fry ““ colpisce al cuore come la freccia avvelenata che dà  il titolo a “Poison Arrow”, una delle hit più amate degli ABC insieme alla celeberrima “The Look Of Love”.

è la forza gioiosa del groove, però, a far letteralmente esplodere il petto. Più che un album, infatti, “The Lexicon Of Love” è una micidiale macchina danzereccia che procede inesorabile e senza sosta, alimentata da alcuni dei migliori giri di basso degli anni ’80 (“Show Me”, “Many Happy Returns”, “Tears Are Not Enough”, “Valentine’s Day”, “Date Stamp””…praticamente tutti i pezzi che non avevo ancora citato). Se siete dei cultori delle quattro corde e non conoscete questo lavoro, vi consiglio vivamente di recuperare! Un’opera realmente imprescindibile per tutto il filone dance-pop che spegne le quaranta candeline in forma ancora smagliante.

Data di pubblicazione: 21 giugno 1982
Tracce: 10
Lunghezza: 37:25
Etichetta: Neutron Records
Produttore: Trevor Horn

Tracklist:
1. Show Me
2. Poison Arrow
3. Many Happy Returns
4. Tears Are Not Enough
5. Valentine’s Day
6. The Look Of Love (Part One)
7. Date Stamp
8. All Of My Heart
9. 4 Ever 2 Gether
10. The Look Of Love (Part Four)