Michael Head, ex leader dei Pale Fountains, Shack e Strands,  nonostante sia nato nel 1961, sembra avere ancora molto da condividere con il mondo degli appassionati di buona musica.

Sin dagli inizi degli anni ’80 Michael aveva portato una ventata di aria fresca e frizzante attraverso il suo pop-rock melodico che contrastava le mode musicali del periodo.
L’esplosione del fenomeno punk e dei sottogeneri ad esso legati, fu prezioso concime per le innumerevoli band dedite alla ricerca e alla sperimentazione che godendo di una crescente popolarità  cavalcarono l’onda di quella rivoluzione culturale e musicale.

Sebbene spinti da una buona promozione, il primo album dei Pale Fountains fu ben accolto da critica ma apprezzato solo da una sparuta fetta di pubblico: nonostante la classe cristallina dell’artista di Liverpool, i suoi album non lo hanno mai premiato in fatto di popolarità  e successo.

Head ha sempre coltivato e mantenuto una grande passione che nel   decennio artistico numero cinque sembra lo stiano finalmente premiando, le carte in tavola sembrano cambiate a giudicare dalle positive recensioni e dai primi riscontri nelle classifiche di gradimento e vendite.

Con il suo poliedrico gruppo di artisti ” The Red Elastic BandHead ha pubblicato l’album “Adios senor Pussycat” uscito nel 2017 e, non c’è neppure il bisogno di sottolinearlo, molto ben valutato dalla critica.

Prodotte da Bill Rayder- Jones (cofondatore e chitarrista dei Coral), le dodici canzoni di “Dear Scott” si susseguono e si fondono come un unico brano, dal primo accordo di “Kismet” fino alla chiusura di “Shirls Ghost”. Ascoltandolo ci blocchiamo in uno stato profondo di vivida rilassatezza. L’innumerevole varietà  degli strumenti usati ci ricordano gli esordi con i Pale Fountains. Semplici accordi di chitarra su cui Head costruisce i suoi arpeggi che hanno qualcosa di magico, lasciando al minimo l’utilizzo della distorsione, usata con parsimonia nel graziosi e timidi assoli.

London Road è una delle più antiche e principali strade di Liverpool. Il diciasettenne Michel saliva quotidianamente sul bus numero 10 in direzione est, verso Kensington, dove viveva con la famiglia. Su questo bus compose le sue prime canzoni, magari scrivendo il testo su una melodia registrata nella sua mente, qualche accordo di chitarra scovato la sera precedente con la sua chitarra. Ci piace moltissimo questa immagine. Ci piace pensare che anche oggi un musicista di Liverpool sale ogni giorno su quel bus che rappresenta il movimento della vita e del passare inesorabile del tempo. Ci piace pensare che quel musicista oggi ha ancora diciassette anni e il suo amore per la musica e le emozioni che si provano nel crearla, siano rimasti ancora gli stessi.