Nati inizialmente a Chicago nella cameretta di Lili Trifilio come suo progetto, i Beach Bunny si sono pian piano allargati, diventanto una band vera e propria: dopo ben quattro EP e la firma per la Mom+Pop, a febbraio 2020 è arrivato anche il loro primo full-length, “Honeymoon”, mentre pochi giorni fa è uscito il loro questo loro sophomore.

Scritto appena prima e durante la pandemia, il disco è stato prodotto da Sean O’Keefe (Fall Out Boy, Motion City Soundtrack, The Autumn Defense).

Il singolo “Oxygen” ci porta subito positività  con la giovane musicista di Chicago che canta “I breath again, baby, you are my oxygen”, a dimostrazione di come una relazione sentimentale possa farci sentire bene: per quanto riguarda il suono, invece, qui i Beach Bunny si muovono su territori alt-rock che fanno chiaro riferimento agli anni ’90, ma non mancano mai cori dalle fantastiche atmosfere pop e pieni di splendide melodie chitarristiche.

“Eventually”, invece, come suggerisce il titolo dell’album, si sposta più sul lato emotivo della band statunitense:: i toni della voce di Lili diventano più riflessivi e, anche se la velocità  rimane per la maggior parte del tempo rimane piuttosto bassa, possiamo trovare anche momenti vibranti cari a un mondo emo-punk.

Interessante poi il loro esperimento con “Gravity”, brano di poco più di un minuto e mezzo: seppur strumentale, il pezzo permette alla band dell’Illinois di giocare per la prima volta con i synth, che supportati dalle percussioni, finiscono per costruire una piacevole traccia appunto synth-pop, inaspettata quanto gradita.

Proprio nella successiva “Scream” i Beach Bunny tornano a fare uso dei synth che, pur abbinati a energici riff di chitarra, creano qualche attimo celestiale, pur rimanendo in ambito indie-rock.

Nella conclusiva “Love Song”, infine, sono ancora i sentimenti della Trifilio a prendere il sopravvento, accompagnati ancora una volta da robuste chitarre alt-rock anni ’90.

Un disco che, mentre si muove tra numerose variazioni dell’indie-rock, sa regalare emozioni pure e sincere e allo stesso tempo non manca di melodie di classe, riuscendo anche a sperimentare in alcuni frangenti: senza risultare eccessivamente innovativi, i Beach Bunny sanno comunque costruire ancora una volta un disco solido, poppy e davvero piacevole.