Röyksopp parte seconda: nuova puntata del progetto multimediale targato Svein Berge e Torbjørn Brundtland che pubblicano altri dieci brani da aggiungere a quelli usciti in primavera col titolo di “Profound Mysteries” creando nei fatti un corposo album doppio con i due capitoli legati da temi comuni e dal ritorno di numerosi collaboratori (Astrid S, Pixx e Susanne Sundför ) a cui si aggiungono le new entry Jamie Irrepressible e Karen Harding.
Parte visiva affidata sempre a Jonathan Zawada e ritmi nuovamente sospesi tra l’elettronica soffusa e la dance più scintillante, estremi ben rappresentati dai due singoli: l’accorata “Sorry” e la sfrenata “Unity”. La cura del dettaglio è sempre massima, con la deriva techno di “Demiclad Baboons” ad aprire i giochi poi ripresa in “Control” e diverse tracce intensamente melodiche come “Let’s Get It Right” e “Oh Lover”, che si dipanano senza sforzo alcuno trascinate dall’intensa linea vocale.
La seconda parte del disco è decisamente più riflessiva, con la piccola sorpresa di “Remembering The Departed” che come il titolo suggerisce è un sobrio requiem strumentale che rivela una passione per le partiture orchestrali, morbidezza confermata anche dal crescendo di “Tell Him” affidata alla voce magnetica di Susanne Sundför in uno dei momenti più eleganti e deliziosamente pop della storia dei Royksopp. Merita una citazione anche “Some Resolve” tutta sintetizzatori e drum machine, una chiusura di ampio respiro per un progetto che riesce nell’arduo compito di mantenere le ambiziose promesse.
Credit foto: Angelina Bergenwall