E’ un gradito ritorno quello di Marlon Williams arrivato ora al terzo LP, appena uscito, via Dead Oceans, a distanza di quattro anni e mezzo dal precedente, “Make Way For Love”.
Dopo la fine del tour di quel disco, Marlon si è ritrovato a casa in Nuova Zelanda impossibilitato a viaggiare a causa della pandemia e allora ne ha approfittato per riconnettersi con la famiglia e gli amici, ma anche per tornare ai suoi studi sulla cultura Maori e per giocare a basket: inoltre negli ultimi anni ha anche avuto l’opportunità di recitare in film e serie televisive e di aprire concerti per artisti già molto famosi come Lorde e Courtney Barnett.
Tutto questo lo ha sicuramente aiutato a scrivere i nuovi brani che sono finiti sul suo terzo album registrato insieme ai produttori Mark “Merk” Perkins e Tom Healy e un nuovo gruppo di musicisti, dopo che i primi due avevano visto The Yarra Benders come sua backing band.
I risultati del suo nuovo cammino sono evidenti fin da subito con la opening-track “My Boy”: leggerezza pop fatta di chitarre acustiche, ma anche di percussioni, di coretti piacevolissimi e di sapori tropicali che suonano estremamente freschi.
“River Rival”, pur mantenendo quel suo fascino e quel suo romanticismo, va a trovare le sue radici negli anni ’80 e nel synth-pop, attraverso il quale Marlon non solo crea bellissime melodie, ma riesce anche a risultare elegante.
“Princes Walk” fa un tuffo nostalgico nel sole californiano dei Beach Boys con tanta delicatezza e un tocco di psichedelia che illuminano tutta la canzone, da godere nella sua ricercata e rilassante lentezza.
Ancora un raffinato passo all’indietro negli anni con il synth-pop di “Thinking Of Nina”: la passione dei vocals e la bellezza delle parti melodiche conquistano sin dal primo ascolto e, facendo un paragone contemporaneo, lo avvicinano ad Alex Cameron.
Un altro po’ di nostalgia con “Morning Crystals”, un mix tra tocchi psichedelici, country-folk e percussioni probabilmente più vicine alla tradizione del suo paese: il risultato è incredibilmente gradevole e romantico e gode di intelligenti cambi di ritmo mai forzati.
Un album molto piacevole e dai numerosi sapori che porta Williams a fare un bel passo in avanti, muovendosi su territori nuovi e creando canzoni di ottimo livello qualitativo: ancora una volta la Dead Oceans ha saputo vederci lontano.
Photo Credit: Derek Henderson