Ritroviamo con piacere gli Unify Separate, tornati con il loro nuovo album “Music Since Tomorrow”. Come dice la band stessa, la strada, dopo “First Contact” uscito 2019, sembrava essere spianata, ma si sa bene cosa è successo: il mondo è cambiato e, con esso, anche le vite personali dei due protagonisti della band hanno preso pieghe inaspettate, non sempre belle o facili da affrontare. Il risultato lo si vede qui, in un disco vivo, pulsante, ballabile, come se la mente e il corpo dovessero sempre essere in movimento, per scacciare pensieri brutti, in una decisa attività  catartica.

Il loro sound synth-pop, molto ispirato ispirato alle colonne sonore dei film, con quel taglio cinematografico che aveva caratterizzato l’esordio, ora è più immediato, come se guardasse non più al cielo, ma alla terra stessa: l’occhio è speranzoso, ma non disdegna paure e cupezze. “Music Since Tomorrow” si è trasformato infatti in un album che affronta il “pop pandemico”: i mali dell’ambiente, il burnout da social media e le disconnessioni della vita, con 11 canzoni che trasmettono una massa di emozioni contrastanti.

Il risultato finale è un album potente e intenso, in cui la voce di Andrew Montgomery spesso si eleva suggestiva, come fosse una preghiera, trasformando spesso un classico brano synth-pop in un vero e proprio inno, da cantare ad alta voce, per liberarsi, per trovare una forza interna che ci possa aiutare (“Way To Love”, per chi vi scrive, ne è esempio più che lampante)

Notevole e degna di nota anche la presenza del chitarrista dei Suede, Richard Oakes, che nobilita “The Void” e “Waiting Game”.

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Unify Separate: Bandcamp