Non sono proprio di primo pelo la compagine di Brooklyn, New York, avendo già all’attivo ben due album (“Equinox” del 2018 e “Anastasia” del 2013), con questo “Gossamer Blue” a chiudere il cerchio iniziato quasi dieci anni fa.
La musica degli Spirits of Leo è coinvolgente, ammaliante, decisamente e volutamente ispirata al post-punk di fine anni ’70 ma spiccatamente new wave oriented, quella di matrice Cure a voler essere precisi.
Ed in effetti, dopo il breve intro “Initiation” (sic!) il sound prende forma e dopo l’incalzante mood di “Visions” si viene sedotti dalle classiche note di Robert Smith e soci a partire dalla successiva “Solaris”, brano mesto ed etereo con la voce aggiunta di Gioia Sabatinelli – che troviamo pure nella traccia di chiusura “Exire” – a renderlo ancora più evocativo.
Nel singolo “Patience” il focus è ancora più cristallino, nel quale trovano conforto note di sognante dreampop, così come anche “Frailties” che si pone a metà strada tra Cocteau Twins e i più volte richiamati Cure, veri e propri ispiratori della band.
Il terzo album della band di Brooklyn è scritto, registrato e mixato nello studio Lux Perpetua del frontman Ryan Santos Phillips – il quale è stato affiancato dal Anthony Taboada alle chitarre, Nick DiPillo al basso e Alex Lichtenstein alle pelli – e affronta il dolore, la perdita, l’ansia ma anche vita e rinascita. Le melodie tristi si spezzano di fronte alle note di “Asylum” che strizza l’occhio all’intro di “Just like Heaven” della formazione di Crawley ma con mood più malinconico mentre “Gossamer”, una sorta di title track, si adagia completamente su un ambient crepuscolare che chiude un disco di otto tracce che piacerà a molti.
Photo credit: Nika de Carlo