Un disco pop fatto e finito, un album da party con qualche momento più riflessivo. Così Robyn Hitchcock ha descritto il nuovo lavoro: dieci tracce che mettono in musica tutto l’entusiasmo e l’indole da Peter Pan di un vero cantastorie che non perde mai l’ottimismo. Vario, sgargiante, colorato almeno quanto le ben note camicie che RH indossa di continuo, “Shufflemania!” è un viaggio sfrenato tra rock, blues, orientaleggianti vibrazioni e grintosa passione.

Ready to fly round the world in the Shuffle Man’s boot?” intima l’ex Soft Boys nel primo singolo “The Shuffle Man” e segue il consiglio alla lettera in due minuti vivaci e gioiosi, sublimati dalla presenza di un certo signor Brendan Benson (sodale di Jack White nei The Raconteurs ma non solo) che sembra divertirsi un mondo a prendere parte a questa riuscitissima jam session. E’ in ottima forma Robyn Hitchcock quando si lascia andare a riflessioni sul cinema (“The Inner Life of Scorpio”) e nei momenti in cui la sua sei corde diventa pastosa e intensa come un bicchiere di whisky in “The Feathery Serpent God” e “Noirer Than Noir”.

Il fascino per la vita on the road permea buona parte di questi quaranta agilissimi minuti che non rinunciano ad acide derive blues sulle ali dell’armonica di “Midnight Tram to Nowhere” e allo psych folk bucolico di “Socrates in Thin Air”. C’è ampio spazio anche per quelle melodie fluide e sagaci che sono un marchio di fabbrica del nostro: “The Man Who Loves the Rain” ne è piena anche grazie ai backing vocals di Emma Swift. La rabbiosa frenesia delle chitarre elettriche trascina “The Sir Tommy Shovell” dove Hitchcock immagina il pub dei suoi sogni e conclude con un deciso: “I will not be drinking in The Racist Loser It’s not my kind of boozer“.

Le tastiere di “The Raging Muse” trasportano in territori psichedelici e ammiccanti, la beatlesiana “One Day (It’s Being Scheduled)” chiude i giochi con sereno buonumore. Vivere tra Nashville e Londra non ha minimamente intaccato l’anima squisitamente british di Robyn Hitchcock, un musicista che ha fatto dell’intelligenza una costante della sua carriera e che a quasi settant’anni portati splendidamente riesce ancora a divertire con storie e ritratti di gran classe.

Credit Foto: Emma Swift