A gennaio 2020, appena prima dell’arrivo della pandemia, Alice Boman aveva pubblicato il suo primo album, “Dream On”, dopo che i suoi primi EP erano usciti nel 2013 e nel 2014: per fortuna la svedese non ha aspettato così tanto per realizzare il suo sophomore, “The Space Between”, che ha visto la luce proprio pochi giorni fa via PIAS.
Registrato ancora una volta insieme a Patrik Berger (Charli XCX, Lana Del Rey, Robyn), il disco tratta del “silenzio tra i suoni, i legami non detti tra gli esseri umani, l’enormità dell’universo e il posto all’interno di esso.”
Per iniziare a raccontare di questo percorso non possiamo che citare il recentissimo singolo “Feels Like A Dream”: il morbido tocco del piano sembra perfetto per accompagnare la delicatissima voce di Alice che ci culla attraverso in un mondo di sogno con tanto romanticismo, ma l’aggiunta di quella di Mike Hadreas (aka Perfume Genius) rende il brano unico, mentre chitarra e batteria alzano leggermente il ritmo e le armonie in sottofondo gli danno un ulteriore tocco di magia.
Basta proseguire di una traccia per rimanere ancora in questo meraviglioso mondo fatato: con “Maybe”, infatti, la trentaquattrenne musicista di Malmö aggiunge al piano elementi elettronici, una leggera chitarra e soprattutto bellissimi e preziosi arrangiamenti che ne arricchiscono il valore.
“Night And Day”, pur rimanendo intima, invece, riesce a mostrare anche un tocco pop, vuoi per l’aggiunta della batteria, vuoi per l’emotività e la dolcezza semplice e delicata dei vocals della Boman: il risultato è un’altra piccola perla dreamy.
“Where To Put The Pain” poi è caratterizzata da un notevole uso delle percussioni insieme alle tastiere, mentre Alice è capace di superare i momenti difficili che si pongono sulla sua strada.
La conclusiva “Space” gode ancora di ottimi arrangiamenti e di sensazioni intime e, tra synth e percussioni, a spiccare il volo è sempre la voce della musicista di Malmö, che si distingue per quel suo fascino che sa cullarci sempre con grande calore.
Un viaggio di appena trentacinque minuti che sono però abbastanza per farci conoscere la bellezza dei panorami sonori sognanti e pieni di sentimenti che la Boman sa creare con grande facilità : la sua intimità è sicuramente una ricetta perfetta per guarire dalla malinconia della prossima stagione invernale.
Credit Foto: Isak Berglund Mattsson Mà¥rn